Montagna, il giussanese Torti rieletto alla presidenza generale del Cai

Vincenzo Torti, iscritto alla sezione di Giussano, è stato confermato presidente generale del Cai per il prossimo triennio: «Fiducia rinnovata, che impegna a nuove progettualità e a nuove risposte».
Giussano: Vincenzo Torti, a destra, rieletto presidente Cai. In foto con il vicerpresidente Antonio Montani
Giussano: Vincenzo Torti, a destra, rieletto presidente Cai. In foto con il vicerpresidente Antonio Montani Chiara Pederzoli

Nessuno scossone al vertice del Club alpino italiano. Vincenzo Torti, iscritto alla sezione di Giussano, è stato confermato presidente generale del Cai per il prossimo triennio con 694 voti a favore. Antonio Montani, della sezione di Pallanza (VB), confermato alla vicepresidenza.

Le votazioni dell’assemblea nazionale dei delegati 2019 si sono svolte domenica mattina al Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano. Erano presenti 473 Delegati, con 289 deleghe, per un totale di 762 voti in rappresentanza di 250 Sezioni di tutta Italia. La rielezione di Torti è stata accolta da un applauso.

“Questo applauso è quanto di meglio si possa desiderare dopo tre anni di impegno condiviso – ha commentato – Auspico di essere all’altezza della fiducia che, seppure deve intendersi come rinnovata, impegna a nuove progettualità e a nuove risposte perché quello che si apre oggi è un nuovo capitolo, tutto da scrivere, cercando di interpretare il sentire di tutta l’associazione. Essere il Presidente del Cai, per quanto a volte possa risultare gravoso, dà un significato straordinario alla vita di uno moltiplicato per 322.022 Soci”.

È stata assegnata anche l’edizione 2019 del riconoscimento “Paolo Consiglio” del Club alpino accademico italiano (Sezione nazionale del Cai) alla spedizione alpinistica Chareze Ri North 2018, composta da Davide Limongi (Tarvisio – UD), Federico Martinelli (Bormio – SO), Enrico Mosetti (Gorizia), Federico Secchi (S. Caterina Valfurva – SO) e Luca Vallata (Belluno) che nell’agosto 2018 ha operato in Zanskar (India), nella Valle del Rangtik, zona ancora poco conosciuta, aprendo in stile alpino una linea di circa mille metri alla Cima Nord del Chareze Ri a 5.950 metri.

“Si è voluto premiare un’iniziativa di carattere esplorativo, che è culminata nella salita di una cima inviolata e si pone come esempio significativo di alpinismo di esplorazione e valida alternativa alle mete più gettonate e inflazionate”, recita la motivazione.

Il Cai ha infine costituito un gruppo di lavoro sulle novità per le Sezioni rappresentate dalla riforma del Codice del Terzo Settore, “per semplificare il più possibile una materia complessa e ancora in divenire”, spiega il club.