Misure più restrittive contro il Coronavirus: cosa chiede la Lombardia al Governo

Il presidente del consiglio Giuseppe Conte ha chiesto alla Lombardia i dettagli delle misure ancora più restrittive richieste al governo. Ecco cosa chiede la Regione Lombardia.
Monza Attilio Fontana
Monza Attilio Fontana Fabrizio Radaelli

Il presidente del consiglio Giuseppe Conte ha chiesto alla Lombardia i dettagli delle misure ancora più restrittive richieste al governo, il presidente della Regione Fontana ha inviato una lettera anticipando che conteneva « il dettaglio di quelle che sono le iniziative che consideriamo indifferibili sulla base dei dati scientifici in nostro possesso e già comunicati nel pomeriggio di martedì 10 al Governo».

Ecco cosa chiede la Lombardia. La chiusura di tutte le attività commerciali al dettaglio, ad eccezione di quelle relative ai servizi di pubblica utilità, ai servizi pubblici essenziali, alla vendita di beni di prima necessità.

La chiusura di tutti i centri commerciali, degli esercizi commerciali presenti al loro interno e dei reparti di vendita di beni non di prima necessità. Restano aperte le farmacie, le parafarmacie e i punti vendita di generi alimentari e di prima necessità.

La chiusura di bar, pub, ristoranti di ogni genere, delle attività artigianali di servizio (es. parrucchieri, estetisti, ecc..) ad eccezione dei servizi emergenziali e di urgenza, di tutti gli alberghi e di ogni altra attività destinata alla ricezione (es. ostelli, agriturismi, ecc..) ad eccezione di quelle individuate come necessarie ai fini dell’espletamento delle attività di servizio pubblico, di tutti i servizi terziari e professionali, ad eccezione di quelli legati alla pubblica utilità e al corretto funzionamento dei settori richiamati nei punti precedenti.

Queste sono alcune delle proposte formalizzate dal presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, in accordo con i sindaci della Lombardia, per porre in essere ulteriori misure di contenimento della diffusione del virus Covid-19. Andrebbero a integrare il DPCM dell’8 marzo.

Nel documento inviato dalla Regione al Governo si comunica altresì che “per quanto riguarda le restanti attività produttive è già stato raggiunto un accordo con Confindustria Lombardia che provvederà a regolamentare l’eventuale sospensione o riduzione delle attività lavorative per le imprese”.

“Sono in via di definizione ulteriori accordi – si spiega ancora nella proposta – con le associazioni di categoria per definire misure contenitive specifiche aggiuntive”.