Misinto, colpito col taser nel giardino di casa: morde i ladri e li mette in fuga

Avvicinato e aggredito con un taser nel giardino di casa. È accaduto a Cascina Nuova di Misinto, pochi giorni fa. La vittima è un uomo, ambulante di professione, che ha avuto la prontezza di mordere a una mano uno dei ladri e metterli così in fuga. Già in passato ha subito dei furti.
Antonio Latorre
Antonio Latorre Diego Marturano

Avvicinato e aggredito con un taser nel giardino di casa. È accaduto a Cascina Nuova di Misinto, pochi giorni fa. La vittima è un uomo, ambulante di professione, che ha avuto la prontezza di mordere a una mano uno dei ladri e metterli così in fuga. Già in passato ha subito dei furti.

Era sera e Antonio Latorre stava rientrando a casa quando è stato avvicinato da un uomo che gli ha detto di avere qualcosa da mostrargli. «Avevo notato il furgoncino parcheggiato dall’altro lato della strada – racconta il malcapitato misintese – inizialmente pensavo si trattasse di un amico, poi ho visto che il colore corrispondeva ma non il modello e mi sono diretto verso il cancello di casa. Un uomo mi si è avvicinato e mi ha detto che aveva qualcosa da mostrarmi. Siccome faccio l’arrotino e l’ambulante ai mercatini ho pensato si trattasse di qualcosa da vendere. Invece dal nulla sono sbucati altri due uomini, alti, con il cappuccio in testa e una sciarpa alta sul volto. Parlavano italiano e mi hanno mostrato una pistola. Fortunatamente quando ho capito cosa stava accadendo mi sono fermato in giardino e non ho cercato di entrare in casa: avrei messo in pericolo la mia famiglia. Ho reagito e mi sono messo ad urlare; loro mi hanno colpito con un taser e messo la mano davanti alla bocca per zittirmi e allora gli ho morso le dita. A quel punto mia moglie ha fatto scattare l’allarme e i ladri sono scappati».

Latorre ha richiesto l’intervento dei carabinieri che sono arrivati sul posto in pochi minuti ed il giorno seguente, ancora dolorante per la scossa elettrica, si è recato in caserma a Lentate per segnalare il fatto. «Non si può stare più tranquilli nemmeno rientrando a casa. Qua non c’è nulla da rubare, anche perché i ladri sono già venuti almeno sei volte, tra colpi riusciti e falliti; più che altro ho temuto per la mia famiglia. È una guerra tra poveri dove cane mangia cane, ma io non ho e non voglio avere paura».