Metropolitana M5, Hq Monza: «Dateci risposte, è tutto fermo nel limbo della burocrazia»

Il prolungamento della M5 a Monza? Nel limbo della burocrazia, sostiene l’associazione Hq Monza che ha cercato di capire a che punto sia effettivamente l’iter del progetto.
Un vagone della lilla
Un vagone della lilla

“La realizzazione della M5 lilla da Bignami al nord di Monza è al palo, con un ritardo inspiegabile, e sui tempi non si sa nulla”: esordisce così l’associazione Hq Monza che prende posizione sul progetto di prolungamento della metropolitana milanese nel capoluogo della Brianza.

Quello che qualcuno, anni fa, aveva ipotizzato potesse essere addirittura pronto per le olimpiadi invernali in Italia del 2026, “ma purtroppo erano fantasie”. “L’ultimo cronoprogramma, già per due volte modificato e allungato nei tempi, prevedeva entro il novembre 2021 il via libera al progetto definitivo con approvazione della Via (Valutazione di Impatto Ambientale) e la validazione del Paur (Provvedimento autorizzatorio unico regionale) e quindi da gennaio di quest’anno 2022 l’avvio della gara di appalto. Invece siamo fermi al semplice progetto preliminare, che è del 2018. In sostanza, in tre anni non è stato fatto un solo passo avanti”, sostiene l’associazione.

Nella conferenza stampa di fine anno del sindaco di Monza, Dario Allevi ha detto che non avendo aggiornamenti su eventuali intoppi dava per certo che i tempi previsti per il progetto definitivo fossero rispettati. Spiegando che sarà il 2022 quello della progettazione definitiva e il 2023 quello delle gare di appalto.

“Ricordiamo che la costruzione vera e propria della linea, con gallerie scavate in sotterranea da talpe meccaniche, richiede 5 anni, verrebbe da dire soltanto. Sono i tempi della burocrazia ad essere esagerati, dilatati, insostenibili – dice invece Hq – Tra l’altro, era stato promesso che il progetto avrebbe usufruito di una procedura d’urgenza, una corsia preferenziale proprio per accorciare i tempi burocratici, ma questo non è mai stato formalizzato”.

E poi, sostiene l’associazione, a fronte di risposte vaghe, a essere insistenti ci si sente dire da “qualche addetto ai lavori più disponibile risponde in via ufficiosa che la colpa è dei Comuni, che hanno chiesto variazioni al progetto preliminare. Come Monza, che ha domandato modifiche al deposito treni previsto in zona Bettola e alla stazione terminale Polo Istituzionale, vicino alla sede della Provincia e della Questura. Danno a intendere che i Comuni avrebbero pretese,quando in realtà si tratta di rimediare ad errori e incongruenze del progetto pre- liminare, non certo di ottenere chissà quali vantaggi o migliorie”.

«Non comprendiamo e non accettiamo questi ritardi infiniti e l’assenza di informative puntuali e periodiche all’opinione pubblica» dice Isabella Tavazzi, portavoce dell’associazione: «Un progetto del 2018 interamente finanziato, quello della M5 sino al nord di Monza, resta sospeso senza soluzione nel limbo fumoso della burocrazia. Piantatela di promettere e di tirare righe colorate sulla carta e concludete piuttosto le cose concrete possibili, veramente i cittadini non ne possono più».