Meteo: in arrivo il picco di caldo, ma a Monza e Brianza è allarme ozono

Il picco è atteso per giovedì quando l’ondata di caldo a Monza e Brianza si farà sentire con 39 gradi di massima (e 25 di minima). Ma l’allarme in Lombardia è per l’ozono, come sottolinea Legambiente.
Meteo mappa ozono 26 giugno 2019
Meteo mappa ozono 26 giugno 2019

Il picco è atteso per giovedì quando l’ondata di caldo a Monza e Brianza si farà sentire con 39 gradi di massima (e 25 di minima). È un’alta pressione che interessa tutta Europa e che continuerà anche venerdì (37-27 gradi) e nel fine settimana, pur con una leggera flessione e previsioni di 33-34 gradi.


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Oltre alle temperature, l’allarme è per il livello di ozono nell’aria. Lo sottolinea Legambiente che consiglia: “Nelle giornate di sole, tra pomeriggio e prima serata, meglio trovare rifugio dallo smog evitando attività all’aperto”.

Lunedì le concentrazioni più alte sono state misurate tra Monza e l’alta Brianza, ma anche nel varesotto, nelle Alpi Lariane e in Lomellina. A Monza il dato rilevato il 24 giugno è stato di 210 microgrammi per metro cubo. Martedì per il secondo giorno consecutivo, nelle province in cui la soglia è stata superata: 220 µg/m3 a Milano, di 234 a Monza-Brianza, 223 a Como, 210 a Varese, 226 a Bergamo, 188 a Brescia, 228 a Lecco, 195 a Cremona, 186 a Lodi e 194 a Pavia. Inoltre, ieri è la soglia di informazione è stata superata per il primo giorno anche in provincia di Mantova dove la massima oraria registrata ha raggiunto 187 µg/m3 .

“Protagonista con l’innalzamento delle temperature e l’aumento dell’irraggiamento solare è l’ozono troposferico, potente ossidante pericoloso per la salute – scrive l’associazione – Procede, così, la conta dei giorni di superamento dei livelli di riferimento per l’inquinamento da ozono, fissato in 120 microg/mc come media di otto ore, da non superarsi per più di 25 giorni all’anno, ma con l’acutizzarsi del fenomeno si segnalano già livelli massimi preoccupanti, superiori alla soglia di informazione (180 micro/mc) e vicini ai livelli di allarme (240 microg/mc). Si tratta di un inquinante secondario i cui precursori sono generalmente prodotti da combustioni e da processi che utilizzano o producono sostanze chimiche volatili, come solventi e carburanti. Ancora una volta hanno un ruolo prevalente i motori diesel che rappresentano la fonte emissiva primaria di ossidi d’azoto in Lombardia”.

Le condizioni peggiori sono previste per i prossimi giorni della settimana, specialmente nelle fasce pedemontane: i bollettini di Arpa Lombardia bollano giovedì e venerdì come giornate con condizioni “altamente favorevoli all’accumulo degli inquinanti”.

«Non ci stancheremo, come ogni anno, di denunciare la grave sottovalutazione dell’inquinamento estivo da ozono – dichiara il sevesino Marzio Marzorati, vicepresidente di Legambiente Lombardia – Le politiche di moderazione del traffico, da attuare anche in estate, si devono integrare con la gestione delle emissioni industriali, delle centrali termoelettriche e degli inceneritori A caldaie domestiche spente, ma con alta domanda di elettricità per la climatizzazione, questi consumi insieme al traffico pesano complessivamente per la quasi totalità delle emissioni di NOx».