Megaconcorso per gli asili nido, le precarie di Monza bloccate dalla finanziaria

Il bando per selezionare le educatrici degli asili nido di Monza verrà riaperto a marzo con un’altra chiamata, intanto le escluse hanno portato le loro rimostranze in consiglio comunale.
Megaconcorso per gli asili nido, le precarie di Monza bloccate dalla finanziaria

Il bando per selezionare le educatrici degli asili nido verrà riaperto a marzo con un’altra chiamata, intanto le escluse avranno la possibilità di confrontarsi con i capigruppo del consiglio comunale, ma l’amministrazione di Monza non torna sui suoi passi. Lunedì sera in consiglio comunale si è svolto il confronto tra le educatrici precarie escluse dal concorso di due settimane fa e l’assessore all’Educazione, Rosario Montalbano.


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Circa 30 educatrici hanno preso parte al consiglio comunale: «Le domande non erano coerenti con la funzione che andiamo a svolgere tutti i giorni inoltre per volere di qualcuno, questa volta, il bando è stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale e, diversamente dai concorsi precedenti, si è ritenuto di dover inserire la penalità per ogni risposta errata – dichiarano-quanti concorsi bisogna vincere per poter finalmente fare il proprio lavoro senza l’assillo di una futura esclusione dalla graduatoria?».

L’assessore in aula ha cercato di rispondere: «Si è deciso di pubblicare sulla Gazzetta per tutelare gli esiti dato che, in molti altri comuni, concorsi analoghi sono stati contestati al Tar per il fatto che non erano stati pubblicati sulla Gazzetta ufficiale», e sulla difficoltà del test: «Questo bando è rivolto a supplenze lunghe. Quindi bisogna saggiare con più profondità le competenze». Sui costi: «Il concorso si è praticamente pagato con le quote di iscrizione delle candidate».
Secondo Montalbano, invece, il vero problema posto dalle educatrici riguarda la stabilizzazione lavorativa: «Si tratta di persone che lavorano per noi da diversi anni, ma l’ultima finanziaria blocca per due anni la stabilizzazione, quindi prima di quella data non potremo fare nulla».

In aula Simone Villa (Lega Nord) ha chiesto «un’indagine per capire quanto è accaduto», Marco Sala (Pd) ha annunciato che i capigruppo si troveremo martedì con le educatrici per accogliere le loro richieste». Ma finora l’unica (quasi) certezza è che per la prossima selezione le candidate potrebbero essere esentate dal pagamento della quota di iscrizione di 10 euro.