Meda: una panchina d’arte per le 59 vittime del Covid in città

Sarà una panchina artistica, a Meda, a ricordare le 59 vittime Covid della città nel primo anno di pandemia: la scopertura alla Medateca giovedì 18 marzo.
La panchina donata dai fratelli Confalonieri alla città di Meda
La panchina donata dai fratelli Confalonieri alla città di Meda Paolo Volonterio

La città di Meda, nella mattina di giovedì 18 marzo, ha ricordato con commozione le 59 persone decedute e le tante che hanno e stanno soffrendo a causa della pandemia in occasione della Giornata nazionale per le vittime Covid.

Una panchina realizzata dal pittore Bruno Riccardi donata alla collettività dai fratelli Confalonieri, in ricordo dalla loro mamma, prima vittima di Covid a Meda, è stata posizionata all’ingresso della Medateca. Un’opera d’arte a sintetizzare tanti stati d’animo e che rappresenterà per sempre la giornata del 18 marzo a Meda. La panchina da parte della famiglia Confalonieri è stata consegnata nelle mani del sindaco Luca Santambrogio, della vice Alessia Villa, presente anche il comandante della Polizia Locale, Claudio Delpero

«La pandemia ha portato e sta portando tante sofferenze ma anche tanti gesti di solidarietà e testimonianze che non dimenticheremo – ha dichiarato il sindaco Santambrogio- penso al lavoro incessante di tanti volontari, alle elargizioni di molti benefattori ed oggi anche a questa opera che in forma artistica omaggia chi ci ha repentinamente lasciato, spesso senza il conforto dei propri affetti, ma al tempo stesso ci indica con un arcobaleno che il sole tornerà a splendere sulle nostre vite».

“Questa pandemia tra i molti risvolti tragici e negativi ha portato, oltre al dolore fisico, anche solitudine, privazione di affetti, afflizione. In questo contesto considero il gesto dei fratelli Confalonieri – ha sottolineato la vicesindaco Villa – significativo e commovente: piuttosto che chiudersi in se stessi hanno pensato al futuro e ai loro concittadini, trasformando il dolore personale per la perdita della loro mamma in un gesto di conforto e di speranza che abbraccia oggi e nel prossimo futuro l’intera comunità”.

Paolo Volonterio