Meda: un anno di condanna e pena sospesa per il 46enne del raptus di via Zara

Il tribunale di Monza ha stabilito un anno di condanna con pena sospesa per il 46enne che in un raptus di follia ha devastato auto e aggredito persone in via Zara a Meda.
Aggressioni a Meda con feriti
Aggressioni a Meda con feriti Edoardo Terraneo

Condanna a un anno con la pena sospesa il 46enne medese arrestato dopo le scene di follia dello scorso 26 aprile in via Zara a Meda quando, completamente nudo, si lasciò andare a gesti di vandalismo, aggredendo chiunque gli capitasse a tiro.

Il tribunale di Monza non ha disposto perizia psichiatrica per l’uomo, che avrebbe gravi problemi di tossicodipendenza, accordando il patteggiamento ad un anno, colo beneficio della sospensione condizionale. Sentenza che farebbe decadere la misura del divieto di dimora nel comune di Meda, come stabilito dopo l’arresto. In questa fase, secondo quanto riferito, risulta ancora ricoverato. Per lui potrebbe profilarsi un ricovero presso una struttura terapeutica, per guarire dalla dipendenza di stupefacenti.

LEGGI l’accusa di maltrattamenti

L’uomo, dopo aver aggredito vicini di casa, carabinieri, ed essersi lasciato andare a gesti di vandalismo, si era gettato nel vuoto per sfuggire ai militari che volevano fermarlo, riportando un grave trauma cranico. Caduta in conseguenza della quale era stato trasportato all’ospedale San Gerardo di Monza in gravi condizioni, anche se non in pericolo di vita. I medici avevano dovuto intubarlo, e sedarlo. Agli atti della pubblica accusa, sono state raccolte le testimonianze delle varie persone che, quel giorno di aprile in via Zara, hanno assistito o che sono state loro malgrado coinvolte dal raptus.

LEGGI il raptus di follia

L’uomo, completamente nudo, in evidente stato di alterazione armato di una spranga e di catene da neve, aveva danneggiato diverse auto parcheggiate, comprese quelle di alcuni suoi vicini di casa, i lampioni del suo condominio, e tutto quello che trovava davanti a sé. In relazione a queste vicende, il tribunale ha disposto il divieto di dimora nel comune di Meda. Nelle settimane successive, però, lo stesso uomo è stato raggiunto da un’ordinanza restrittiva per il reato di maltrattamenti in famiglia, a seguito della denuncia presentata dalla moglie ai carabinieri. Sotto questo aspetto, il 46enne si è avvalso della facoltà di non rispondere davanti al gip.