Milano-Meda, Monti all’attacco: «In quel tratto c’è qualcosa che non funziona»

LEGGI L’incidente - Il consigliere provinciale Andrea monti pone il problema della pericolosità del tratto di strada della Milano Meda in cui si è verificato l’incidente mortale in cui ha perso la vita una ragazza di 18 anni.
Andrea Monti
Andrea Monti

«Al netto delle numerose variabili che concorrono a causare le uscite di strada, distrazione, velocità, imperizia, appare evidente che in quel tratto di strada della Milano – Meda vi sia qualcosa che non funziona». Il consigliere provinciale leghista Andrea Monti pone il problema della pericolosità del tratto di Milano-Meda che ha visto la morte di una ragazza di 18 anni.

Monti ricorda di avere indirizzato una interrogazione su questo argomento alla Provincia di Monza e Brianza a novembre 2016 dove aveva suggerito alcuni interventi per ridurre il rischio incidenti.

La risposta della Provincia, del 23 dicembre 2017 -spiega Monti – escluse qualsiasi responsabilità legata al manto stradale, addossando la responsabilità esclusiva ai conducenti”.«Gli Uffici tecnici -si legge nella risposta- nel merito, assicurano di aver eseguito diverse prove di transitabilità anche con tipologia diversa di mezzi, in condizioni di fondo bagnato dalla pioggia e i veicoli hanno sempre dimostrato di mantenere la traiettoria. Ciò lascia supporre che i sinistri che si verificano siano causati in via prioritaria da manovre pericolose, da velocità superiori a quelle consentite e/o da distrazioni»

«E’ curioso però -conclude Monti, che auspica un’indagine della Procura- che le imperizie di chi sta alla guida, che sono purtroppo tante e sempre troppe, si concentrino sempre in quella maledetta curva».