Maxi blitz contro la mafia: un arresto per riciclaggio in Brianza. Sequestrati anche 13 cavalli da corsa

Data esecuzione ad una ordinanza di custodia cautelare nei confronti di un cittadino italiano, classe ’86, accusato di aver riciclato fondi dei clan palermitani dell’Acquasanta e dell’Arenella.
Maxi blitz contro la mafia: un arresto per riciclaggio in Brianza. Sequestrati anche 13 cavalli da corsa

C’è anche un risvolto monzese nell’operazione antimafia “Mani in pasta” che martedì 12 maggio, su delega della Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Palermo, ha portato il Nucleo Speciale di Polizia Valutaria della Guardia di Finanza, con il supporto del Comando Provinciale di Palermo, nonché di altri Reparti sul territorio nazionale, a dare esecuzione a decine di ordinanze di custodia cautelare e sequestro preventivo, emesse dal G.I.P. presso il Tribunale di Palermo.

In particolare, i militari della Compagnia di Monza hanno dato esecuzione ad una ordinanza di custodia cautelare nei confronti di un cittadino italiano, classe ’86, accusato di aver riciclato fondi dei clan palermitani dell’Acquasanta e dell’Arenella. Nel corso della perquisizione locale le Fiamme Gialle monzesi hanno rinvenuto 37 grammi di sostanza stupefacente di tipo hashish per cui il 34enne è stato deferito alla locale Procura della Repubblica.

L’operazione nazionale ha portato alla disarticolazione dei clan – tra cui la famiglia Fontana, imparentata con la famiglia Galatolo – storicamente egemoni nei quartieri palermitani dell’Acquasanta e dell’Arenella, facenti parte del mandamento mafioso di Resuttana. Oltre 100 i soggetti a vario titolo indagati per associazione a delinquere di stampo mafioso, estorsione, traffico di sostanze stupefacenti, trasferimento fraudolento di valori, riciclaggio, reimpiego di capitali illeciti, esercizio abusivo di giochi e scommesse ed altri reati contro la persona e il patrimonio. Di questi, 91 sono stati destinatari di misure cautelare personali.

Si tratta dell’epilogo di attività investigative (comprese intercettazioni telefoniche, nonché di controllo sistematico del territorio tramite pedinamenti e video-riprese) derivanti prevalentemente dalle dichiarazioni di diversi collaboratori di giustizia ascoltati dalla D.D.A. di Palermo, arricchita di un paziente e scrupoloso lavoro condotto dal Nucleo Speciale di Polizia Valutaria della Guardia di Finanza su aspetti patrimoniali e finanziari reso più difficoltoso, in questa indagine, dall’assenza di segnalazioni per operazioni sospette, pur a fronte di numerose operazioni “anomale”.

Le investigazioni hanno consentito di accertare come, nel vuoto di potere venutosi a creare a seguito dei numerosi provvedimenti di custodia cautelare che hanno interessato nel tempo il mandamento mafioso di Resuttana, nei territori palermitani dell’Arenella e dell’Acquasanta, si è verificata l’ascesa – in particolare – della famiglia Fontana, i cui attuali esponenti si erano stabiliti da anni a Milano, ove erano dediti al reimpiego di una parte importante dei proventi delle attività criminali commesse sul territorio di Palermo.

E’ emerso che gli ingenti proventi delle condotte criminali – in parte utilizzati per il mantenimento dei familiari dei detenuti – sono stati riciclati in molteplici settori economici della Sicilia e della Lombardia: ippica, gaming (centri scommessa e slot machine), cooperative attive nel campo della cantieristica, compravendita di preziosi, società attive nella produzione e commercializzazione del caffè, commercio di materie prime alimentari (farina, frutta e verdura) e packaging alimentare.

Disposto il sequestro del patrimonio e del complesso aziendale di 22 attività economiche, tra cui centri scommesse, società attive nei settori della cantieristica navale, della produzione, commercializzazione e somministrazione di bevande e alimenti. Disposto, inoltre, il sequestro preventivo di 13 cavalli da corsa, 8 immobili, vari mezzi di trasporto, nonché i saldi attivi di rapporti finanziari per un valore complessivo stimabile, allo stato, non inferiore ai 15 milioni di euro.

Per l’esecuzione dei numerosi provvedimenti la Guardia di Finanza ha complessivamente messo in campo circa 500 militari – tra cui baschi verdi e unità cinofile per la ricerca di armi ed esplosivi, sostanze stupefacenti e valuta – con il supporto di mezzi aerei. Le operazioni sono in corso in Sicilia, Lombardia, Piemonte, Liguria, Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Marche e Campania.