Mammì (M5S): «A Carate buttate 90 dosi di vaccino». L’Asst: «Notizia priva di fondamento»

Scoppia il caso vaccini buttati all’ospedale di Carate. Secondo il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Gregorio Mammì sarebbero state gettate via 90 dosi di anti Covid; per l’Asst della Brianza, invece, «la notizia è priva di fondamento».
L’ospedale di Carate
L’ospedale di Carate

Al consigliere regionale Gregorio Mammì (M5s) risulterebbe che tra l’1 e il 2 marzo, all’ospedale di Carate Brianza, si sarebbero buttate 90 dosi di vaccino anti-Covid, “inutilizzabili a seguito dello scongelamento e della mancata inoculazione” a persone ultraottantenni. Ma Asst Brianza replica prontamente, affermando che la notizia “è priva di ogni fondamento” e specificando che “a Carate non è stata dispersa alcuna dose di vaccino. Di più: ad oggi è stato somministrato il vaccino Pfizer ad oltre 1.600 cittadini ultraottantenni”.

La segnalazione delle ipotetiche disfunzioni relative alla vaccinazione anti Sars-Cov-2 nel presidio caratese è arrivata nero su bianco, in un’interrogazione indirizzata da Mammì presidente della giunta regionale e all’assessore di competenza, Letizia Moratti. “Risulta che, presso il punto di somministrazione di Carate, in data 1 marzo 2021, a seguito di scongelamento e diluizione, circa sessanta dosi del vaccino sarebbero divenute inutilizzabili, in quanto non tempestivamente inoculate (la somministrazione, nel caso del vaccino Pfizer/BioNTech, deve seguire di non oltre sei ore le procedure di scongelamento e diluizione) e, conseguentemente, delle medesime si sarebbe proceduto allo smaltimento – scrive -. Il giorno successivo, 2 marzo 2021, la circostanza risulta essersi ripetuta, con riferimento a circa trenta dosi vaccinali”. Aggiunge che, sempre a Carate, “si sarebbero verificate disfunzioni anche riguardo alle modalità operative di somministrazione del vaccino anti Sars-CoV-2: da segnalazioni, emerge infatti che in ripetute occasioni – pur risultando la prenotazione e in assenza di disdetta – l’interessato non sia fisicamente presente presso la sede di somministrazione vaccinale nel giorno e all’orario previsti per l’inoculazione”. L’interrogazione si chiude domandando alla giunta se fosse al corrente dei fatti, se ci siano problemi anche in altre sedi di somministrazione in Lombardia, quali soluzioni intenda mettere in campo.

La smentita di Asst Brianza è categorica. In un comunicato, l’azienda socio sanitaria territoriale sostiene che “dall’inizio della campagna vaccinale anti Covid, il nostro impegno è non sprecare alcuna dose di vaccino. È un impegno quotidiano: se per qualsiasi contrattempo qualche cittadino con età over 80 prenotato tramite canale Regione Lombardia – ARIA non si presenta nelle sedi vaccinali (gli ospedali di Vimercate, Desio e Carate), l’organizzazione di Asst Brianza attinge prima ad una lista fornita da Ats di pazienti che hanno già aderito al portale regionale ma non hanno ancora avuto prenotazione; in seconda battuta ad una lista di pazienti conosciuti dagli ospedali dell’Asst, rigorosamente over 80, perché sottoposti ad esempio, al vaccino antinfluenzale o perché pazienti cronici in carico agli specialisti. Con questa modalità si coprono eventuali non presentazioni alla somministrazione del vaccino”.