Macherio, va a processo il carabiniere che sparò in via Roma

Affronta il processo ordinario il carabiniere accusato di tentato omicidio per aver sparato ad altezza uomo un colpo di pistola a un automobilista che non si era fermato al posto di blocco a Macherio, colpendolo al collo.
MACHERIO SPARATORIA IN CENTRO
MACHERIO SPARATORIA IN CENTRO Attilio Pozzi

Affronta il processo ordinario il carabiniere accusato di tentato omicidio per aver sparato ad altezza uomo un colpo di pistola a un automobilista che non si era fermato al posto di blocco, colpendolo al collo. Il militare, un appuntato della stazione carabinieri di Biassono, è stato rinviato a giudizio dal gup Emanuela Corbetta il prossimo 25 ottobre davanti al tribunale collegiale di Monza.

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Questa la decisione al termine dell’udienza preliminare celebrata la scorsa settimana a palazzo di giustizia, durante la quale i difensori del militare hanno depositato una loro perizia balistica, relativa a quanto accaduto l’1 settembre scorso ad un posto di blocco in via Roma, in centro a Macherio.

Quel giorno un 47enne di Triuggio con problemi psichici aveva ignorato l’alt dei carabinieri, eludendo un posto di controllo. L’uomo, da tempo in cura al Cps di Besana, non voleva sottoporsi ad un trattamento sanitario obbligatorio, che era stato disposto nei suoi confronti per l’aggravamento delle sue condizioni di salute. Aveva fatto perdere le proprie tracce il giorno prima, e i suoi famigliari, preoccupati per lui, avevano avvertito i carabinieri.

Quella mattina, il 47enne aveva accettato di incontrarsi col fratello, a Macherio, ma alla vista di una pattuglia dei carabinieri era fuggito, ignorando il posto di blocco con l’auto.

A sparare per primo era stato un altro carabiniere, collega dell’attuale imputato, che aveva tirato alle gomme del Suv marca Dacia condotto dall’uomo in fuga, ma aveva colpito uno dei cerchioni.

Poi era intervenuto l’appuntato 34enne ora rinviato a giudizio. Da quanto emerso, il carabiniere ha fatto fuoco mirando ad altezza uomo, con il colpo che era entrato nella parte posteriore del collo dell’automobilista, uscendo dalla parte opposta. Il ferito se l’era miracolosamente cavata.