Ma com’è vivere in via della Fortuna? Storie di confine tra Monza e Lissone

Com’è vivere in via della Fortuna? Siamo nell’intrico di vie e viuzze tra la SS36 “Valassina” e il nuovo ospedale San Gerardo. Qui Lissone si sente già un po’ Monza e Monza si fonde in Lissone. Tra asfalti a metà, postini che passano due volte e il Triangolo delle Bermuda dei correri espresso.
Monza Via della Fortuna
Monza Via della Fortuna Fabrizio Radaelli

Siamo al confine tra due comuni, nell’intrico di vie e viuzze tra la SS36 “Valassina” e il nuovo ospedale San Gerardo. Qui Lissone si sente già un po’ Monza e Monza si fonde in Lissone. Tra queste strade, che all’ora di punta si fanno trafficatissime, ce n’è una che ha una storia da raccontare. Anzi, due.

Via della Fortuna segna il confine tra la città di Teodolinda e quella del Mobile. E così, chi risiede a un numero civico pari è di Lissone, dispari è di Monza. Pertanto, se sul navigatore satellitare cercate “Via della Fortuna 2” a Monza, esso vi risponderà che l’indirizzo è inesistente. E non a torto: è impossibile vivere in via della Fortuna 2 a Monza, perché in questo comune via della Fortuna ha solo numeri civici dispari. E viceversa.

Se già in linea teorica la questione è intricata, all’atto pratico diventa quasi comica. In origine via privata, fino in tempi recenti è stata poco più di uno sterrato pieno di buche che si riempivano di fango durante i giorni di pioggia e che ospitava le coppiette desiderose di privacy la notte.

Poi fu asfaltata. Ma il comune di Monza non voleva certo accollarsi i lavori di ammodernamento che spettavano al comune di Lissone, così via della Fortuna fu asfaltata solo a metà, lungo la linea mediana. I fortunati residenti monzesi, uscendo da casa, potevano calpestare l’asfalto. Quelli di Lissone facevano ancora lo slalom tra le buche e i sassi. I primi stavano in città, i secondi in campagna.
Anche oggi, se una crepa dispettosa incide il manto stradale in senso orizzontale, le amministrazioni comunali si ostinano a ripararne solo la propria metà: così si vede subito quale delle due è più efficiente e ricca. Una gara da cui, comunque, nessuno dei contendenti esce a testa alta, perché sia da una parte che dall’altra l’asfalto è democraticamente punteggiato di buche quasi come negli anni Ottanta, quando appunto l’asfalto non c’era.

Su questa via di confine, il postino passa due volte. Quello di Monza si tiene rigorosamente sulla destra, quello di Lissone a sinistra. Solo chi fa volantinaggio se ne frega e sconfina, pur di sbarazzarsi alla svelta di tutta quella pubblicità. Passano due volte i servizi ecologici, in giorni differenti, con modalità differenti. Sono diversi i colori dei bidoncini e diverse le regole della differenziata: sacco giallo per plastica e lattine da una parte, sacco viola dall’altro, che a Lissone comprende però anche carta e cartone.
Approfittando del “doppio turno”, ogni tanto qualcuno svalica e rifila al confinante i propri scarti: tanto basta attraversare la strada, tre metri appena, e i rifiuti non solo non sono più a casa tua, ma neanche nel tuo comune: batterie di automobili, ferri arrugginiti, vecchie reti e qualche tanica di solvente.

Poco prima che la via finisca su via Boito, dalla parte di Lissone c’è un grande campo non recintato, dove la gente si sente libera di scaricare tutto quello che non vuole tenersi in casa propria. Se provengano da Monza o da Lissone nessuno lo sa, ma ne fanno le spese tutti.

È però nel tratto a ovest che la faccenda assume tratti surreali. Oltre la lissonese via Zanella che la attraversa tagliandola in due, la via rappresenta ancora il confine tra i comuni, ma ha addirittura due nomi: via della Fortuna sul lato monzese, via Pisacane su quello lissonese.

Questo dettaglio manda in tilt navigatori satellitari e mappe digitali. Per esempio, se digitate “via Pisacane, Lissone”, Google Maps impazzisce e vi manda a Nova Milanese. Se volete andare in via Pisacane a Monza, non vi porta in zona Regina Pacis, ma a Lissone, cinque chilometri più a nord. La via ha due nomi e, ovviamente, due cartelli.
Giungendo da Lissone, si scorge quello di Monza (via della Fortuna); viceversa, giungendo da Monza si scorge quello di Lissone (via Pisacane).

Questo tratto di via, pertanto, può essere considerato il Triangolo delle Bermuda dei corrieri espresso: a meno di essere della zona e di conoscerla molto bene, si è destinati a vagare per ore e la probabilità di non raggiungere mai la propria destinazione è alquanto elevata. E non perdersi è una fortunosa coincidenza.