Lombardia in zona gialla, soddisfazione e appelli alla prudenza: «Ma perché da lunedì?»

La zona gialla “non significa scampato pericolo” ha detto il ministro della Salute Roberto Speranza. Ma nella soddisfazione generale, con gli inviti alla prudenza non sono mancate le polemiche: «Perché da lunedì e non da domenica?».
Attilio fontana  presidente Lombardia
Attilio fontana presidente Lombardia

La zona gialla “non significa scampato pericolo”. Lo ha detto il ministro della Salute Roberto Speranza alla vigilia del ritorno della Lombardia, e della maggior parte delle regioni italiane, al grado più basso delle restrizioni previste per contrastare la diffusione del coronavirus.

“Serve ancora la massima prudenza se non vogliamo tornare indietro rispetto ai passi avanti delle ultime settimane”, ha detto ancora il ministro. E gli appelli alla prudenza non sono mancati, a partire dal sindaco di Monza: “Mentre vi chiedo di rispettare ancora rigorosamente le regole anticontagio e di non abbassare la guardia sono davvero sollevato per queste riaperture (di bar e ristoranti, ndr) che, seppur parziali, daranno a diverse centinaia di attività una piccola boccata d’ossigeno: pian piano ci riprendiamo la città”, rilanciando sui social un hashtag usato durante l’emergenza.

Ma proprio a proposito delle tempistiche non sono mancate le polemiche. Perché da lunedì 1 febbraio e non da domenica, come comunicato in un primo momento e come in occasione delle precedenti ordinanze?

“La decisione del governo di far passare la Lombardia da fascia arancione a fascia gialla a partire da lunedì, anziché da domenica, è incomprensibile e toglie una domenica d’ossigeno a oltre 50mila attività”, ha detto domenica l’assessore regionale all’Agricoltura e all’Alimentazione Fabio Rolfi.

“Tornare lunedì in zona gialla è un risultato importante e soprattutto meritato. Anche se francamente continuo a non capire perché il provvedimento non sia stato reso operativo da domenica”, aveva scritto su Facebook il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana.

E poi: “Siamo in zona gialla, un’occasione che dobbiamo vivere con grande senso di responsabilità affinché gli sforzi fatti finora non siano vanificati. Oltre alla responsabilità dei singoli è necessaria la massima collaborazione di sindaci e delle Prefetture affinché vigilino sugli assembramenti”.