Lo studio dell’ospedale di Seregno: l’importanza della riabilitazione respiratoria nei pazienti colpiti da Covid

“La riabilitazione respiratoria svolge un ruolo fondamentale e di primo piano nel permettere al paziente colpito gravemente dal Covid di ritornare a una vita normale»: lo sostiene uno studio dell’ospedale di Seregno.
L’ingresso dell’ospedale di Seregno
L’ingresso dell’ospedale di Seregno

L’importanza della riabilitazione respiratoria per i pazienti Covid è al centro di uno studio-osservazione condotto all’ospedale di Seregno da Claudio Rampoldi, responsabile della struttura di Riabilitazione pneumologica del nosocomio cittadino. «La riabilitazione respiratoria svolge un ruolo fondamentale e di primo piano nel permettere al paziente colpito gravemente dal Covid di ritornare ad una qualità di vita sovrapponibile a quella prima dell’infezione o comunque compatibile con una soddisfacente ripresa dell’attività quotidiana» spiega Rampoldi.

Lo studio dell’ospedale di Seregno: l’importanza della riabilitazione respiratoria nei pazienti colpiti da Covid
Claudio Rampoldi

Le sue considerazioni sono supportate da uno studio osservazionale su alcuni pazienti ricoverati presso il presidio di Seregno, dopo aver superato il contagio da Covid-19. Sono stati esaminati i risultati relativi al ciclo riabilitativo respiratorio di dieci pazienti (nove uomini e una donna), con una età media di 65 anni. Tutti, prima di giungere al “Trabattoni-Ronzoni”, sono stati ricoverati in terapia intensiva per un’infezione da coronavirus severo: buona parte presso l’ospedale di Vimercate, qualcun altro al San Gerardo di Monza e uno presso una struttura ospedaliera dell’area bergamasca. I dieci malati hanno subito, anche, una trachestomia durante la fase acuta della malattia e del ricovero intensivo.

Trasportati poi a Seregno, hanno registrato una degenza media di tre settimane (i più critici anche di 40 giorni), nel corso della quale sono stati sottoposti a sedute riabilitative quotidiane e a test di accertamento pneumologico. «La spirometria – spiega Rampoldi – ha evidenziato, in 9 pazienti un deficit restrittivo respiratorio via via da molto severo a lieve. In uno, l’esame è risultato nella norma. Misurato anche il valore del monossido di carbonio, la cui presenza nel polmoni dei pazienti colpiti in modo pesante dal Covid, tende a rimanere molto a lungo». «Su tutti i pazienti osservati – aggiunge lo specialista – è stata riscontrata, alla fine del ciclo riabilitativo, un significativo recupero della capacità deambulatoria». I dieci pazienti reclutati dallo studio sono periodicamente e ambulatorialmente monitorati dai clinici dell’ospedale.