Lo strano uccello avvistato a Monza è un rarissimo Ibis eremita: è monitorato come Luigi 053

Enpa Monza e Brianza spiega che uccello fosse quello visto e segnalato al Parco: un rarissimo Ibis eremita, specie monitorata con a un trasmettitore a energia solare presente sul dorso. Si chiama Luigi 053.
L’Ibis eremita in uno scatto del fotografo naturalista Mauro Gialdini
L’Ibis eremita in uno scatto del fotografo naturalista Mauro Gialdini

Il raro uccello Ibis eremita fa una tappa al Parco di Monza: è successo nei giorni scorsi ed è stato segnalato da molti appassionati che si sono interrogati, anche sui social, di quale specie si trattasse. La risposta l’ha trovata Enpa Monza e Brianza, che ha diffuso una nota speigando che si chiama Luigi 053, “un rarissimo esemplare di ibis eremita (Geronticus eremita) che il 7 e l’8 maggio, dopo essere transitato nel torinese, si è fermato al parco di Monza ed è ripartito alla volta dell’Emilia Romagna, per poi risalire a Pavia”.

L’Ente protezione animali spiega che è un uccello nero con riflessi iridescenti verdi e violacei, che gli esemplari adulti hanno la testa priva di piumaggio “come gli avvoltoi (ma non si cibano di carogne) circondata da una sorta di corona di piume più lunghe”, che le zampe sono rosse e il lungo becco è incurvato verso il basso per estrarre le prede dal terreno: si ciba di vermi terrestri e larve d’insetti.

“L’ibis eremita è una specie migratrice che era presente nell’Europa centrale fino al XVII secolo, prima che si estinguesse del tutto a causa della pressione venatoria e oggi è una delle specie maggiormente minacciate a livello mondiale. Nell’ambito di uno dei più grandi progetti europei di conservazione di una specie: Reason for Hope, progetto dell’Unione europea avviato nel 2013 con partner in Austria, in Italia e in Germania, la specie sarà reintrodotta in Europa. Gli aspetti chiave riguardano l’attuazione di misure estensive contro la caccia illegale a carico di questa specie in particolare in Italia”.

Si tratta quindi di un Ibis nato in cattività e poi liberato: i suoi spostamenti sono monitorati costantemente grazie a un trasmettitore a energia solare presente sul dorso.