Lissone: verso la chiusura di Libritudine 2016

Ultimi appuntamenti per la rassegna di Lissone dedicata ai libri e alla lettura, Libritudine, che ha visto tra i protagonisti anche il docufilm di Soldini “Il fiume ha sempre ragione”.
La presentazione di “Il fiume ha sempre ragione” a palazzo Terragni
La presentazione di “Il fiume ha sempre ragione” a palazzo Terragni Gianni Radaelli

Libritudine, una città che legge e Lissone «legge non solo nei luoghi istituzionali – ha sottolineato l’assessore alla cultura Elio Talarico – ma anche in gelateria, al bar, in falegnameria … per dire che la cultura non può chiudersi in confini limitati». Ultimi eventi in questi giorni, tanto per ricordarne qualcuno: Claudia Molteni Ryan ha presentato ’Hana la Yazida. L’inferno è sulla terra’ (San Paolo Editore) presso la pasticceria Sala di via Manzoni. Con tocco delicato l’autrice affronta il tema delle violenze subite dalle donne di etnia curda-Yazida, nel Kurdistan Iracheno. «Ho raccolto interviste a giovani e meno giovani rapite dai guerriglieri del Daesh (Isis), solo la cultura e la fede hanno permesso a queste donne di trovare la forza per sopravvivere e anche per scappare».

Venerdì sera proiezione in anteprima del docufilm di Silvio Soldini ’Il fiume ha sempre ragione’ che ha per protagonisti due maestri stampatori ed editori d’arte, Josep Weiss di Mendrisio e Alberto Casiraghy di Osnago che era presente in sala. «Mi sento un bravo artigiano – ha detto Casiraghy – stampare un libro con la lentezza dei caratteri mobili è un piacere, un opera d’arte, un prodotto del tuo mestiere che devi ascoltare. A me piace giocare con le parole e con la vita, con le esperienze antropologiche che la riempiono». Oggi e domani appuntamenti conclusivi in biblioteca civica. Questa sera ’Ziggy Stardust’ spettacolo presentato da Luca Scarlini che ci farà entrare nel teatro dove si esegue la famosa canzone di David Bowie. Domenica, da non perdere per ’leggere in allegria’ Valentina Diana ’Mariti’ (Einaudi), una tragicommedia sentimentale profondamente contemporanea. Filippo La Porta ’Indaffarati’ (Bompiani), “nel mondo contemporaneo ognuno di noi è indaffarato: sia nell’ansioso tentativo di restare sempre connesso sia nel condividere, nello scambiarsi qualcosa”. Gran finale con l’irresistibile ’Mi sono perso in un luogo comune’ spettacolo di e con Giuseppe Culicchia, tratto dalla sua opera omonima, vocabolario umoristico tra il british e il sabaudo.