Lissone: petizione di 50 famiglie per l’ex Ls1, ma protesta anche il centro

A Lissone una petizione sottoscritta da 50 famiglie del quartiere ex Ls1 e della scuola Buonarroti per “avere tempi certi e soprattutto una soluzione definitiva per il quartiere ex Ls1” contro incuria e abbandono. Ma protesta anche il centro per lo stato di piazza Libertà.
Lissone, quartire Moscotti (ex Ls1)
Lissone, quartire Moscotti (ex Ls1) Gianni Radaelli

A Lissone una petizione sottoscritta da 50 famiglie del quartiere ex Ls1 e della scuola Buonarroti per “avere tempi certi e soprattutto una soluzione definitiva per il quartiere ex Ls1, attuale Don Moscotti”.
Un residente del quartiere, Luca Valente, supportato dall’ex consigliere comunale 5 Stelle Lissone, Emanuele Sana, hanno protocollato in Comune la raccolta firme con cui i firmatari impegnano l’amministrazione comunale a: organizzare al più presto un incontro pubblico presso l’area d’intervento e comunque alla presenza di residenti e cittadini interessati; rivedere il piano d’intervento con nuove attività e scadenze credibili; nominare un gruppo di residenti interlocutori del piano d’intervento, da informare su ogni passo del contratto di quartiere e convocare ad ogni seduta pubblica e non pubblica in cui si trattino questioni del contratto di quartiere.

«Non possiamo che essere solidali nei confronti dei residenti e dei genitori della scuola Buonarroti che ogni giorno, da più di dieci anni, devono sopportare incuria ed abbandono» fanno presente i promotori in riferimento a situazioni che denotano- ad esempio – angoli del quartiere in cui vengono versati rifiuti, zone dove l’erba alta imperversa, tombini e caditoie non in sicurezza.

La petizione popolare sul futuro dell’area ex Ls1 ricorda che nelle linee programmatiche 2017-2022 dell’amministrazione comunale in carica si fa cenno al quartiere Don Moscotti nell’affermare che “è prioritario concludere dal punto di vista urbanistico e sociale la riqualificazione dell’area continuando sulla strada dell’inclusione sociale e dell’offerta dei servizi in loco”.

I firmatari considerato che “l’intervento è stato più volte qualificato “di punta” dall’amministrazione e che le condizioni attuali sono pertanto un danno per la sua immagine”, ritengono che la recente annunciata intenzione di concedere spazi per un ristorante “stona con lo scopo sociale e aggregativo del contratto di quartiere”, precisano che “Aler non è un soggetto terzo né un fornitore, ma parte del contratto di quartiere e che pertanto i suoi ritardi non possono essere giustificazioni accettabili per il mancato raggiungimento degli obiettivi indicati nel contratto” e aggiungono che “il progetto che ha subito diverse modifiche tali da stravolgere la portata e il significato, ha avuto variazioni senza il dovuto e necessario coinvolgimento dei residenti e della cittadinanza (per palestra e ristorante)”.

I firmatari ritengono che “ulteriori demolizioni metterebbero seriamente alla prova la pazienza dei residenti e egli utenti della scuola Buonarroti” e precisano che “nessuna opera di riqualificazione urbanistica e ambientale è stata fatta in questi anni nonostante le continue promesse (a parte la riqualificazione della scuola Buonarroti comunque marginale rispetto agli scopi del quartiere”.
E, in sostanza, chiedono: “i motivi dei ritardi e chi ne è responsabile, se è stato concepito male il progetto, se può ancora definirsi un contratto di quartiere o non è forse un insieme di interventi urbanistici, se alla luce del progetto originario il Comune è soddisfatto di quanto si otterrà”.




Ma anche il centro non se la passa bene.
Problemi di decoro, vandalismi, arredo urbano da riqualificare, ma anche angoli di un centro città – intorno a piazza Libertà -che soffre di inciviltà e maleducazione. Di recente, una segnalazione al Cittadino ha fatto riemergere i problemi legati a questa zona per la quale l’amministrazione comunale ha annunciato un’assemblea per disegnarne il futuro (urbanistico, sociale, viabilistico).
«Sono un cittadino di Lissone e so come purtroppo le immagini allegate non rappresentino una sorpresa per codesta amministrazione – scrive il lettore che invia alla redazione un paio di scatti riferiti al parcheggio sotterraneo di piazza Libertà – si riferiscono al centralissimo parcheggio interrato, a 100 metri dal Comune e dalla sede della Polizia municipale. Spiace e trovo francamente preoccupante l’incapacità di questa amministrazione nel difendere gli spazi cittadini, anche quelli più rappresentativi la sua immagine. Questo purtroppo è il biglietto da visita della nostra città, e sappiamo che si tratta di episodi mai cessati e ricorrenti. Davvero è inaccettabile che alle istituzioni nulla sia possibile in difesa della sua città da un’orda di mocciosi adolescenti, arroganti e assolutamente convinti dell’immunità totale. Non è rilevante se provengano o meno da famiglie disagiate, o se essi stessi si sentano privati di spazi idonei alla loro esuberanza. Se impunibili perché minorenni, siano i loro genitori a risponderne e risarcire la comunità».

Ma non è solo il silo ad accusare criticità. In piazza Libertà, sono in tanti a segnalare il tardivo ripristino di elementi di arredo che infatti da tempo attendono la sistemazione. Piastrelle rialzate o danni alla pavimentazione in alcuni punti sono stati opportunamente transennati, ma sono trascorse settimane e il problema attende di essere risolto. Analoga attesa anche in via Assunta, in corrispondenza dell’incrocio, per un problema alla pavimentazione. Che dire poi della scalinata di Palazzo Terragni, dove spesso vengono gettati rifiuti o dove si commettono azioni per nulla edificanti? E c’è poi chi si interroga sull’effettivo funzionamento delle fontanelle della piazza: quando entreranno in funzione?

L’associazione “Lissone Commercia” tempo fa ha protocollato in Comune la richiesta di indire un consiglio comunale aperto. Il sindaco Concetta Monguzzi ha annunciato «Mettiamo le idee in Piazza», l’assemblea pubblica sul rinnovamento del centro venerdì 1 giugno, alle 21, a Palazzo Terragni. «È il primo step partecipativo per raccogliere le idee della cittadinanza sulla riqualificazione urbana di piazza Libertà e del centro- spiega il sindaco- un momento per raccogliere contributi in termini costruttivi».