Lissone, nasce il progetto Assist: squadre inclusive per coinvolgere anche i bambini più fragili.

Un sogno diventato realtà e fortemente voluto da un papà per il suo bambino, condiviso da Polisportiva Virtus Lissone, Rotary Club Monza Nord Lissone e Cooperativa Sociale “La Grande Casa”, col sostegno dell’amministrazione comunale. GUARDA LE FOTO DELLA GALLERY
La presentazione del progetto Assist
La presentazione del progetto Assist Gianni Radaelli

«Siamo nel mezzo di una fiaba, in cui ci sono tutti i presupposti per scrivere una storia indelebile a Lissone». Sono le parole espresse dall’assessore comunale allo sport, Renzo Perego, sabato 23 ottobre all’oratorio della Parrocchia Madonna di Lourdes in occasione della presentazione ufficiale del progetto di sport inclusivo Assist.

Un sogno diventato realtà e fortemente voluto da un papà per il suo bambino. Oggi, questo desiderio è diventato un progetto che si realizza grazie alla rete di tante persone. Nel segno del valore dello sport inclusivo: a Lissone ha preso il via Assist, condiviso da Polisportiva Virtus Lissone, Rotary Club Monza Nord Lissone e Cooperativa Sociale “La Grande Casa”, col sostegno dell’amministrazione comunale.

Pieno supporto a un’iniziativa sportiva pensata per bambine e bambini, nella quale il gioco diventa il mezzo per favorire l’inclusione. Un progetto che tiene in considerazione le caratteristiche di ognuno, al di là delle loro fatiche, valorizzando i loro punti di forza. Obiettivo è di favorire l’inclusione di bambini e ragazzi fragili attraverso lo sport e coinvolgerà circa 20 bambini compresi tra l’ultimo grado della scuola dell’infanzia e il primo anno della secondaria di secondo grado. Membri della giunta e del consiglio comunale, educatori, bambini, famiglie e telecamere Rai, sabato 23, per il via all’iniziativa che ogni sabato mattina, in oratorio, consente allo sport di esprimere la sua più importante missione formativa.

L’assessore Renzo Perego, ha ringraziato tutti i partners coinvolti, in particolari Rotary Club Monza Nord Lissone che ha garantito «uno step in più rispetto alla consuetudine» ovvero con la presenza di personale specializzato: una analista del comportamento, educatori professionali, allenatori volontari adeguatamente formati. I partecipanti, suddivisi in gruppi e accompagnati dai rispettivi genitori, saranno dunque accompagnati in un percorso educativo che avrà una durata di 30 settimane, con l’obiettivo di aumentare le opportunità di socializzazione e integrazione attraverso le attività sportive e di gioco. Al termine del progetto pilota, la relazione finale misurerà i progressi raggiunti dal gruppo dei partecipanti, valuterà l’opportunità di introdurre modifiche rispetto alla impostazione iniziale e potrà migliorare eventuali repliche. Quello che oggi è un progetto, un anno fa era solo un desiderio di un papà di Lissone, Daniele Ferraina, che voleva, grazie allo sport di squadra, consentire a suo figlio Tommaso, autistico, di poter relazionarsi coi suoi coetanei mentre gioca a pallone. All’interno della Virtus Lissone si è così creata una squadra di calcio formata da bambini di età compresa tra i 5 e i 10 anni. Una squadra speciale dove insieme si allenano e si divertono bambini con patologie e bambini normodotati. Emozionato, papà Daniele ha ricevuto l’abbraccio tante persone. Ha ringraziato tutti i partners, aggiungendo che l’assessore Renzo Perego dopo aver visto per la prima volta il suo post su Facebook che annunciava il desiderio di creare Assist, lo ha contattato a mezzanotte per chiedergli di recarsi appena possibile in municipio per presentare il progetto. Per il Rotary Monza Nord Lissone, Alberto Bertolini ha rimarcato il fatto che l’impegno del Club non è solo un sostegno finanziario, ma anche e soprattutto educativo, nel pieno spirito rotariano, auspicando che il progetto, oggi pilota, possa svilupparsi e crescere.

Don Giorgio Erba ha preso parola per ringraziare tutti, ponendo l’accento sul fatto che Assist metta al centro il bambino con tutte le sue complessità. Nel segno di quanto insegna Papa Francesco, ovvero – ha detto- «ad accogliere con dolcezza». E l’oratorio, ha osservato il sacerdote, è il luogo che più altri mette al centro le problematiche dei più piccoli. Assist è cresciuto, si è fatto conoscere e altre realtà affiancano questo progetto pilota. «Il progetto vuole continuare oltre le 30 settimane previste; sarebbe bellissimo se altre società del territorio, legate soprattutto al mondo CSI cogliessero la palla al balzo e s’integrassero con Assist per creare una rete» ha concluso Daniele Ferina. Polisportiva Virtus ha messo a disposizione il proprio campo, i propri allenatori e non solo, altre società sono già vicine a quella che è una straordinaria avventura che, da Lissone, ha siglato il gol più importante.