Lissone, la Ztl inizia a fare effetto: crollano le multe (ma in sei mesi sono state 2.810)

Sono 2.810 violazioni le accertate dal 1 gennaio al 30 giugno 2018. Erano 4.896 le violazioni, nello stesso periodo, accertate lo scorso anno. Questi i numeri della sanzioni legate al mancato rispetto dell’area ztl. In questi primi sei mesi dell’anno, tra i multati sono 359 i lissonesi che non hanno rispettato l’alt di via Sant’Antonio mentre lo scorso anno erano 1032,
La Ztl di Lissone
La Ztl di Lissone

Sono 2810 violazioni le accertate dal 1 gennaio al 30 giugno 2018. Erano 4896 le violazioni, nello stesso periodo, accertate lo scorso anno. Questi i numeri della sanzioni legate al mancato rispetto dell’area ztl. In questi primi sei mesi dell’anno, tra i multati sono 359 i lissonesi che non hanno rispettato l’alt di via Sant’Antonio mentre lo scorso anno erano 1032. Un calo certo, ma si tratta sempre di circa una quindicina di multe al giorno (la sanzione è pari a 98,70 euro comprese le spese di notifica). Sono invece 669 i permessi rilasciati dall’inizio dell’anno alla fine di luglio.

«I numeri sono chiari- commenta Ferdinando Longobardo, comandante della Polizia Locale- si commentano da soli. C’è stata una diminuzione delle sanzioni segno che si sta diffondendo la consapevolezza che nel centro cittadino non si può circolare. Purtroppo c’è la tendenza a crearsi dei percorsi impropri per evitare il più possibile il traffico da parte di molti automobilisti». La difficoltà maggiore, per gli automobilisti, è “abituarsi” ai cambiamenti, quelli legati alla viabilità in particolare, spesso vengono vissuti in maniera “traumatica”. La concezione di “camminare” fare due passi per raggiungere un luogo non è così diffusa, parcheggiare nei pressi del centro non è da tutti. «In questi anni abbiamo apportato una serie di modifiche alla viabilità- continua il comandante- cercando di essere meno “traumatici” possibili istituendo i sensi unici per mettere fine al traffico che definisco improprio. Come ad esempio via Oslavia, si usava una via residenziale per percorrere, in parallelo, via Repubblica, viale Monza spesso per raggiungere la statale. Ora invece viene usata solo dai residenti.


Piazza Libertà veniva vissuta nello stesso modo: il tratto che congiungeva da via Matteotti verso via Cattaneo così da raggiungere in modo diretto Vedano al Lambro, Biassono. Ora c’è un percorso alternativo a cui ci si deve abituare». Per ogni cambiamento o modifica della viabilità occorre tempo prima che diventi “automatico” ma i cambiamenti dei percorsi cittadini hanno un fondamento preciso, come sottolinea il comandante: «Ragiono sulla valorizzazione dei punti della città. Se ho una strada “importante” in cui ci sia una logica di transito e una piccola, dove ci sono diverse abitazioni, ha senso pensare ad una viabilità maggiore sulla strada importante e una minore e strutturata per le esigenze dei residenti sull’altra. La pianificazione viabilistica deve tenere conto di tutto, delle esigenze dei residenti e di quelle di chi transita. Ogni cambiamento o modifica viene vissuto in maniera differente. Comporta un cambio di abitudini oltre che di mentalità, che per alcuni viene considerato un danno per altri un valore. È un giudizio sempre molto soggettivo. Valorizzo i punti della città, considerando e conservando la viabilità. Non consento di usare impropriamente una strada se questa è qualificata come centro».