Lissone, il marciapiede “trappola” di via Monsignor Bernasconi: cadute a raffica

Numerose le segnalazioni giunte in Comune: buche ed avvallamenti causati anche dalle radici delle alberature presenti lo rendono pericoloso. L’assessore Marino Nava: «ho chiesto già da tempo di metterci mano».
lissone assessori assessore marino nava
lissone assessori assessore marino nava

Via Monsignor Bernasconi: il marciapiede in zona ospedale di Lissone è (da anni) una trappola. Nuove segnalazioni dei cittadini al Comune. L’ultima in ordine di tempo è la richiesta di una mamma che solleva il disagio per chi, come lei, deve transitare con il passeggino ed è costretta a fare gimkana o a finire per strada, ma anche le difficoltà per le tante persone (soprattutto anziane) che devono recarsi in ospedale.

La pessima condizione del marciapiede è nota da tempo e a causa di buche ed avvallamenti causati anche dalle radici delle alberature presenti, non sono mancate delle brutte cadute. L’assessore alla città vivibile di Lissone, Marino Nava, chiamato in causa, spiega la situazione, rimarcando gli interventi in atto in tutta la città.

«Tutti abbiamo diritto di pretendere marciapiedi ovunque praticabili e decorosi. Sono anni che siamo impegnati nei rifacimenti, nelle nuove creazioni di marciapiedi, nell’abbattimento di barriere architettoniche – dichiara – purtroppo, le situazioni sono molteplici e sono inserite in una programmazione generale che, appunto, prevederà ancora “anni” di interventi. Viviamo in una città complicata, ai limiti della sostenibilità demografica, con un arretrato molto evidente. Anche le scelte delle essenze, del passato, ci costringono ad intervenire. Per una mamma qualsiasi marciapiede è importante, ma anche per un papà e per chiunque lo utilizzi. In qualsiasi luogo, centrale o decentrato. In questo senso – precisa l’assessore – confermo interventi similari già eseguiti ad esempio in via per San Giorgio, piazza Beato Angelico. In merito al marciapiede di via don Bernasconi, ho chiesto già da tempo di metterci mano. Il parcheggio antistante e non asfaltato, invece è di proprietà dell’Azienda ospedaliera».