Lissone: i disagi non sono solo dei bambini, alla scuola d’infanzia sportello di ascolto per i genitori con la psicologa

«Lavoriamo su due binari paralleli per i nostri bambini, pensando a chi è in presenza e chi, invece, è a casa- spiega Carola Castoldi, coordinatrice della scuola Maria Bambina-. Ci siamo resi conto, però, che anche i genitori hanno bisogno di supporto, forse ancora più di prima»
Carola Castoldi
Carola Castoldi Alessandra Sala

Non solo attenzione ai bambini ma anche alle famiglie. Così la scuola dell’infanzia Maria Bambina ha pensato, visti i continui casi di assenze, circa un terzo dei bambini (alcuni per la classica influenza di stagioni e altri positivi al covid) e quarantene in diverse classi, di attivare qualcosa anche per i genitori. Se da un lato garantiscono il funzionamento della suola per i bambini non coinvolti nelle quarantene, dall’altro rimane attiva la modalità on-line per mantenere la relazione con chi è a casa.

«Lavoriamo su due binari paralleli per i nostri bambini, pensando a chi è in presenza e chi, invece, è a casa- spiega Carola Castoldi, coordinatrice della scuola-. Ci siamo resi conto, però, che anche i genitori hanno bisogno di supporto, forse ancora più di prima. C’è un clima di stanchezza, la situazione è sempre più faticosa. Per questo abbiamo pensato di riattivare, dal mese di febbraio, uno spazio di ascolto, condivisone delle fatiche con una psicologa. Si tratta di un percorso che avevamo già attivato in lock down ed era stato usato da diverse mamme, ne avevano tratto beneficio, lo riproponiamo perché sappiamo bene lo stress dei genitori, in questo momento, vediamo quotidianamente i nostri bimbi risultare positivi, e pensiamo sia giusto offrire una possibilità, in fascia serale, ai genitori di incontrarsi con una professionista che già opera su situazioni di fatica legate alla pandemia».

Aiuto alle famiglie e attività per chi è a casa, materiale fotografico, documentazioni perché anche chi non è in presenza possa continuare l’esperienza iniziata in classe, sperimentare e proseguire nel percorso iniziato. «Come per il lock-down siamo sempre collegati con i nostri bambini- conclude Carola- il filo che ci tiene uniti non si spezza, troviamo nuove modalità di relazione».