Lissone: bar multato per assembramento all’esterno, la titolare spiega i fatti

Bar multato a Lissone per presenza di troppe persone all’esterno, la titolare pubblica un post per chiarire i fatti e riceve centinaia di like su Facebook. È successo sabato 9 gennaio in via Padre Ugolino da Lissone, la titolare è intervenuta dopo una settimana “per fare chiarezza”.
Lissone polizia locale
Lissone polizia locale

Bar multato a Lissone e chiuso per cinque giorni, la titolare pubblica un post per chiarire i fatti e riceve centinaia di like su Facebook. Sabato 9 gennaio la polizia locale, a seguito di controlli anti Covid, ha sanzionato il Mon Mart di via Padre Ugolino da Lissone. All’esterno del locale c’erano troppe persone. Multa di 400 euro, diventati 285 per averla pagata entro cinque giorni.

Silvia Puntarello, titolare dell’attività, “visto che le voci che si rincorrono sono quanto meno bislacche” ha scritto su Facebook, è intervenuta per chiarire come sono andate le cose “onde evitare una cattiva pubblicità immeritata e interrompere la catena dei pettegolezzi”.

Ha spiegato che “nessun cliente era seduto all’interno, poiché nessun cliente può entrare all’interno del bar mai, in quanto abbiamo apposto delle consolle che permettono l’ingresso solo a una, massimo due persone (se sono insieme)” e che “ai clienti viene detto che non si può consumare all’esterno del bar, oltre ad aver affisso cartelli che lo ricordano”.

Ed è entrata nel merito. “Sinceramente – commenta – trovo la legge che ritiene i titolari dei bar responsabili di ciò che fanno le persone al di fuori del locale iniqua e discriminatoria, poiché ciò non avviene per la gente in coda fuori da negozi, centri commerciali (in questi nemmeno dentro), ecc.. Io posso essere responsabile di ciò che avviene all’interno, ma non all’esterno! E i miei clienti lo sanno quante volte io dica di spostarsi, ma se non lo fanno non posso mica sparargli! La gente si incontra per strada oramai per chiacchierare, così come avviene in piazza! Avevamo le mascherine come le abbiamo sempre e la multa è stata di 285 euro (pagata entro 5 giorni in forma ridotta) non di 5000 euro (veramente, il tam tam delle malelingue è assurdo!!)”.

E poi: “Alle persone carine e gentili che hanno chiamato i vigili, vorrei mandare un caloroso e affettuoso saluto perché per fare una cosa del genere in questo momento (è quasi un anno che “lavoriamo” in condizioni quasi tragiche in cui si sta cercando in ogni modo di tenere in piedi le attività) bisogna essere davvero marci dentro e vorrei ricordare loro che tutto ciò che fai torna indietro e certamente voi non sarete esonerati da questa legge della natura – aggiunge – le attività non vanno avanti da sole e colpire un’attività vuol dire colpire anche i suoi dipendenti, poiché se chiudiamo, tanta gente si ritroverà senza lavoro. Ed è anche per merito dei suoi dipendenti se il nostro bar è un luogo familiare, gestito da donne e dove le donne si ritrovavano a chiacchierare serenamente con le amiche, prima o dopo essere andate a messa o al mercato, o dove i nonni portavano i nipoti a fare merenda, per poi la sera trasformarsi in un lounge bar, per preparare ottimi aperitivi in compagnia di gente adulta che ha voglia di passare un paio d’ore con gli amici prima della cena. Non siamo certamente una piazza di spaccio o un luogo di perdizione! La cordialità, la gentilezza, il sorriso, la pulizia, sono i nostri caratteri distintivi e, sperando che questa situazione passi in fretta per tutti, vi invitiamo a venirci a trovare non appena si potrà tornare alla vita “normale””.

Il post sta ricevendo centinaia di like e commenti di sostegno. La polizia locale in controllo sul territorio non ha riscontrato altri casi analoghi. Anche nella sera di venerdì 15 gennaio, la giornata della manifestazione “Io Apro”, i controlli fino alle 22 non hanno portato a rilevare irregolarità.