L’Ispi ricorda il suo brillante studente Luca Attanasio: aula master e borsa di studio con il suo nome

L’Istituto per gli studi di politica internazionale lo ha ricordato il 22 marzo a un mese esatto dalla sua scomparsa nell’attentato in Congo. E’ impegnato a portarne avanti l’operato anche con una raccolta fondi per Mama Sofia, onlus che il diplomatico limbiatese fece nascere con la moglie Zakia Seddiki.
Un momento dell’assegnazione del Premio alla memoria di Luca Attanasio da parte di Ispi
Un momento dell’assegnazione del Premio alla memoria di Luca Attanasio da parte di Ispi

Il Premio Ispi 2021 alla memoria di Luca Attanasio è fatto di cose concrete. Perché Attanasio era così: un uomo dei fatti, un giovane ambasciatore che non stava mai fermo, con il sogno di un mondo migliore, ovunque si trovasse. L’Istituto per gli studi di politica internazionale lo ha ricordato lunedì 22 marzo a un mese esatto dalla sua scomparsa, avvenuta il 22 febbraio in Congo, con un agguato che resta ancora tutto da chiarire in cui hanno perso la vita anche il carabiniere Vittorio Iacovacci e l’autista Mustafa Milambo.

Nessuna consegna di una fredda targa da parte di Ispi, ma un ricordo vivo che richiama fortemente le parole pronunciate dall’arcivescovo di Milano ai funerali del diplomatico 43enne nella sua Limbiate: «La tua partenza non sarà un’assenza». La presenza di Luca continua a farsi sentire nella sua amata Limbiate e si sentirà forte anche alla sede Ispi di Palazzo Clerici a Milano, dove gli verrà dedicata l’aula master. Qui Attanasio studiò brillantemente per prepararsi al concorso di diplomatico. Lo ha ricordato Paolo Magri, vicepresidente Ispi, durante il momento dedicato all’ambasciatore che aveva operato anche a Berna e in Nigeria e che ha visto anche la presenza del papà Salvatore Attanasio: «A lui sarà dedicata l’aula master, ma anche una borsa di studio che verrà istituita già da quest’anno per giovani brillanti che vorranno intraprendere la stessa carriera». Ispi è impegnato nel suo ricordo anche con qualcosa di ancor più concreto.

«Una raccolta fondi per Mama Sofia, la onlus che Attanasio aveva fatto nascere con la moglie Zakia Seddiki». Lo stesso gesto compiuto subito dopo la sua scomparsa dagli amici dalla parrocchia San Giorgio, luogo che ha visto crescere l’ambasciatore e dove si è particolarmente speso, sin da ragazzo, nell’attenzione agli altri. Il segno del desiderio di tanti di continuare così il suo forte impegno per gli altri, come ha ricordato anche papà Salvatore: «Lui dava il cuore, con naturalezza e sincerità». Anche il presidente Ispi, Giampiero Massolo, che ha conosciuto personalmente il diplomatico limbiatese, ne ha ricordato il particolare l’entusiasmo, la generosità senza riserve e le sue grandi doti di dialogo: «Luca era la gioia, la dirompenza, l’idea di essere sanamente eversivo, di portare in tutti i contesti in cui ha operato una visione delle cose fresca, con la capacità di porre problemi e di cercare di risolverli».