Lesmo: all’ex Blaschim di Peregallo partita la bonifica di terreno e falda acquifera

A Lesmo si è ufficialmente aperto il cantiere per la bonifica dell’ex area Blaschim di Peregallo. Ruspe e camion all’opera nell’area di 30mila metri quadrati accanto al fiume Lambro, dismessa dal 1992, per risanare terreno e falda acquifera.
Lesmo: Ruspe e Camion al lavoro alla ex Blaschim di Peregallo
Lesmo: Ruspe e Camion al lavoro alla ex Blaschim di Peregallo Gabriele Galbiati

A Lesmo si è ufficialmente aperto il cantiere per la bonifica dell’ex area Blaschim di Peregallo. Ruspe e camion a partire sono entrati all’opera nell’area di 30mila metri quadrati accanto al fiume Lambro, dismessa dal 1992. Primo step per gli operai: predisporre nella maniera più precisa possibile i lavori di risanamento della zona che inizieranno poi nelle prossime settimane.


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«Non possiamo che essere soddisfatti di questa notizia – commenta l’assessore lesmese ai Lavori pubblici, Giuseppe Adamino – È dal 2012 che ci siamo impegnati fortemente per la riqualificazione di quest’area dismessa da più di vent’anni. Il primo step di intervento era partito nel 2015 con i lavori di demolizione del vecchio stabile in cui erano presenti materiali in ferro ed amianto. Dopo svariati incontri con proprietà, Provincia, Parco Valle Lambro, Arpa ed Ats possiamo dire finalmente che inizia ad intravedersi la fine del tunnel».

I lavori di bonifica veri e propri dovrebbero partire tra qualche settimana, subito dopo Pasqua, e si divideranno in due fasi: quella della bonifica del terreno e quella della falda acquifera. Dai rilievi di Arpa ed Ats era emerso infatti che non soltanto la terra su cui sorgeva la vecchia fabbrica era fortemente inquinata, ma anche la falda delle acque sottostante.

«Stando al cronoprogramma, i lavori della bonifica del terreno dovrebbero concludersi entro la fine di giugno – prosegue Adamino – Gli operai inizieranno quindi scavando e portando via la terra attualmente presente nella zona. Terminata questa fase, da luglio dovrebbero iniziare invece le attività per la bonifica della falda acquifera attraverso un procedimento con un sistema a carboni attivi. Il nostro augurio è quello che tutto si possa concludere entro la fine dell’anno, ma la bonifica della falda acquifera è molto complicata e delicata e quindi fare stime sulla fine dei lavori è difficile».

Durante la seconda fase verranno effettuati particolari test per capire se il procedimento seguito sia efficace o meno: un monitoraggio continuo che consentirà così agli operatori di calibrare al meglio l’intervento. Dopo anni di battaglie, ritardi, rinunce e promesse non mantenute per il risanamento dell’area, si potrebbe dunque essere arrivati ad un punto di svolta che sicuramente farà piacere non soltanto agli abitanti della zona, ma anche a tutti i lesmesi.