Lavori sulla ferrovia tra Desio-Monza, giorno 2: il viaggio mattutino con i pendolari

Dalla stazione di Desio a quella di Monza: il racconto di un viaggio pendolare insieme a centinaia di utenti. Alle prese con le conseguenze dei lavori di ammodernamento della Milano-Como-Chiasso e Milano-Albairate: ritardi, soppressioni e scarsa informazione.
I pendolari salgano sui treni in partenza da Desio
I pendolari salgano sui treni in partenza da Desio

Ci sono i pendolari, c’è chi vuole trascorrere una giornata un po’ diversa al lago, c’è chi, finalmente in ferie, è diretto a Milano Centrale oppure chi ha intenzione di passare una giornata di shopping o di visite nel capoluogo lombardo. Sono le otto del mattino alla stazione di Desio, eppure, anche Martedì 19 luglio, sono numerosissimi gli Italiani che, per un motivo o per l’altro, si ritrovano sulla banchina di un binario ad aspettare il proprio treno. Sebbene sia già estate inoltrata, l’attesa in orario di punta si dimostra più lunga che nel resto dell’anno. Siamo solo al secondo giorno, infatti, dei lavori di ristrutturazione del tratto Desio-Monza sulle linee S9 (Saronno-Seregno-Milano-Albairate) e S11 (Chiasso-Como-Milano Pt.a Garibaldi-Rho) e della galleria nel capoluogo di provincia.

Davanti ai tabelloni sono radunate una quindicina di persone, gli occhi che si spostano solo per guardare l’orario sul proprio smartphone, o per scambiare qualche parola con il proprio vicino per passare il tempo. Sperano che i minuti di ritardo del proprio treno non aumentino o che a un certo punto non compaia la scritta”cancellato”. I treni soppressi sono già due (quello per Saronno delle 8:52 e quello per Albairate delle 10:09), in ritardo invece, rispettivamente di venticinque e cinque minuti, ci sono i treni diretti ad Albairate delle 8:05 e a Milano Porta Garibaldi delle 8:21: la giornata si dimostra subito molto lunga. Chi sconsolato si è stancato di fissare quanti minuti in più il proprio treno sta impiegando per arrivare, è seduto a guardare il telefonino, ad ascoltare musica, a leggere oppure sta chiamando il proprio datore di lavoro per comunicare che non sarà puntuale nemmeno questa mattina. Alle ore 8:30 viene annunciato l’arrivo del treno diretto a Milano Porta Garibaldi che, tra le varie stazioni, ferma a Monza.

Qui il numero di passeggeri è di gran lunga superiore, e allo stesso modo lo sono i vari ritardi e cancellazioni: l’attesa per il treno diretto ad Albairate è salita a trenta minuti, e ce ne sono numerosissimi altri con ritardi dai cinque ai quindici minuti. La gente è sempre più stanca di aspettare: a ogni annuncio di ritardo si sollevano lamentele e si alzano cornette. «Ieri per fare una tratta di venti chilometri ci hanno impiegato un’ora, con questi lavori passano troppi treni su un singolo binario». Sono le parole di una signora appoggiata a una colonna che, nell’attesa, scambia quattro chiacchiere con un’altra donna accanto a lei. Numerosi sono anche coloro che, vedendo il proprio treno cancellato o in grande ritardo, si ritrovano spaesati e si rivolgono al personale: c’è un lavoratore di Trenord all’uscita della stazione che viene tempestato di domande da un gruppo di giovani, ai quali però non sempre riesce a dare risposte precise; c’è una donna al telefono che invece si lamenta della maleducazione di uno responsabili; c’è anche una ragazza con lo zaino in spalla che non sa da che parte andare. La situazione dei pendolari dunque si fa di giorno in giorno più problematica, e per coloro che hanno già terminato, o che non andranno proprio in ferie, si prospetta una seconda parte d’estate all’insegna dell’attesa e dei ritardi.