Lavori di riqualificazione e futura casa di associazione: il futuro della stazione di Carate

Un nuovo futuro si prospetta per la stazione ferroviaria di Carate Calò. A definirne i profili è stato il sindaco Francesco Paoletti: «Rfi, Rete ferroviaria italiana che è proprietaria dell’immobile, ci ha comunicato che entro fine gennaio farà un intervento di sistemazione abbastanza importante, che comprende il fatto di ridipingere gli esterni, la sistemazione dell’area verde e un intervento sull’area bagni»
La stazione ferroviaria di Carate-Calò
La stazione ferroviaria di Carate-Calò Foto Signorini

Un nuovo futuro si prospetta per la stazione ferroviaria di Carate Calò. A definirne i profili, per il momento ancora solo abbozzati, è stato il sindaco Francesco Paoletti: «Rfi, Rete ferroviaria italiana che è proprietaria dell’immobile, ci ha comunicato che entro fine gennaio farà un intervento di sistemazione abbastanza importante, che comprende il fatto di ridipingere gli esterni, la sistemazione dell’area verde e un intervento sull’area bagni». I riflettori sulla stazione caratese si sono riaccesi a fine novembre quando la Lega Nord ha organizzato un presidio nelle ore serali per permettere ai pendolari in discesa di non trovarsi completamente soli su quella banchina desolata. In tutta la sua evidenza erano emerse le criticità di una stazione che, seppur fruita, giace abbandonata a se stessa tra locali vuoti, serrature scassinate, sporcizia e vandalismi.

Ma i lavori di risistemazione annunciati per l’inizio del 2018 non sono l’unica novità. Rispondendo all’interrogazione di Massimo Roncalli, in cui il consigliere di “Prima Carate” ha in sostanza chiesto lo stato dell’arte negli accordi tra Comune ed Rfi, il primo cittadino ha spiegato che «non ci sono accordi formalizzati. Rfi metterebbe a disposizione la struttura nell’ipotesi di un comodato d’uso di 9 anni». In questo arco di tempo, il Comune darebbe in gestione l’immobile ad associazioni o enti: «Al momento abbiamo avuto l’interessamento di 2 associazioni, una attiva sul fronte ambientale e l’altra su quello del disagio minorile».

Tuttavia, la definizione di un eventuale accordo è ancora acerba (oltre al fatto che l’aggiudicazione dovrà passare dall’evidenza pubblica di una gara), perché «acquisito lo schema contrattuale, stiamo verificando alcuni aspetti importanti. Come la responsabilità del comodante sulla sicurezza della struttura, o la possibilità di allungare la validità della convenzione perché 9 ani sembrano pochi per recuperare gli investimenti necessari».