Lampedusa, naufragio dei migranti Venerdì giorno di lutto nazionale

Sono 94 le vittime già accertate del naufragio del barcone di migranti al largo di Lampedusa. Ma ci sono duecento dispersi. Per una delle tragedie del mare più gravi della storia. Per questo è stata proclamata una giornata di lutto nazionale per venerdì 4 ottobre.

Sono 94 le vittime già accertate del naufragio del barcone di migranti, giovedì mattina al largo di Lampedusa. Ma almeno un altro centinaio di cadaveri sarebbe stato rintracciato sotto lo scafo affondato e altrettanti sarebbero i dispersi. Per una delle tragedie del mare più gravi della storia. Per questo il consiglio dei ministri ha proclamato una giornata di lutto nazionale per venerdì 4 ottobre: bandiere a mezz’asta su tutto il territorio italiano e un minuto di silenzio nelle scuole di ogni ordine e grado.

Le vittime sono immigrati somali ed eritrei, tra queste anche donne e quattro bambini: i 150 sopravvissuti hanno raccontato che a bordo della barca ci sarebbero state almeno 500 persone. Secondo la ricostruzione, l’imbarcazione sarebbe affondata in vista dell’Isola dei Conigli e si sarebbe incendiata. In mattinata altri immigrati siriani erano stati salvati a Siracusa.

«Siamo ormai dinanzi al succedersi di vere e proprie stragi di innocenti, sino alla più sconvolgente questa mattina a Lampedusa, che non si può girare attorno alla necessità assoluta di decisioni e azioni da parte della Comunità internazionale e in primo luogo dell’Unione Europea». Così il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. «È una vergogna, uniamo i nostri sforzi perché non si ripetano simili tragedie» ha detto Papa Francesco, che aveva scelto proprio l’isola per la sua prima visita pastorale.

La conferenza stampa del ministro per l’Integrazione, Cécile Kyenge.