L’addio di Seregno ad Antonio Graziano: Sant’Ambrogio non contiene tutto l’affetto

Una folla che la chiesa parrocchiale di Sant’Ambrogio di Seregno non è riuscita a contenere per il funerale del seregnese Antonio Graziano, che si è spento alle luci dell’alba di lunedì 10 nella sua residenza di Cremnago.
Lì'ultimo saluto ad Antonio Graziano testimoniato da un grande affetto degli amici
Lì’ultimo saluto ad Antonio Graziano testimoniato da un grande affetto degli amici Paolo Volonterio

Una folla che la chiesa parrocchiale di Sant’Ambrogio di Seregno non è riuscita a contenere, obbligandola a seguire il rito di suffragio sull’antistante ampio piazzale, ha reso, nel primo pomeriggio di oggi, l’estremo saluto al seregnese Antonio Graziano, che si è spento alle luci dell’alba di lunedì 10 nella sua residenza di Cremnago.

La celebrazione è stata presieduta dal vicario parrocchiale don Fabio Sgaria alla presenza della moglie, della mamma, della sorella e dei familiari più stretti, oltreché di una delegazione del comune di Seregno con alla testa il sindaco Alberto Rossi, l’assessore alla sicurezza William Viganò e il consigliere delegato Samuele Tagliabue, unitamente ad alcuni consiglieri comunali, alle delegazioni della Salus ciclistica, del Gruppo Alpini, degli Autieri e della sua squadra ciclistica la Co-edil- Immobilset.

L’addio di Seregno ad Antonio Graziano: Sant’Ambrogio non contiene tutto l’affetto
La benedizione della salma da parte di don Fabio Sgaria

All’omelia don Sgaria ha detto tra l’altro che: “Antonio è entrato nel cuore di tante persone che oggi così numerose testimoniano questa relazione che ha saputo tessere nel corso della sua vita, una testimonianza che vale più di tante parole. Antonio ha saputo entrare nella vita delle persone con gentilezza, bontà d’animo mettendosi al servizio degli altri. L’impegno l’ha sempre animato. È Gesù stesso che l’ha voluto alla sua tavola per servirlo. Con fede possiamo affermare che questo suo cammino, questa sua corsa non si è fermata, continua con altre modalità ma non per questo meno vere e meno autentiche”.

Rivolgendosi alla moglie, alla mamma e alla sorella ha concluso così: “Vorrei entrare in punta di piedi nel vostro cuore e deporre nel vostro dolore un fiore”.

È stato letto anche un breve pensiero delle figlie Elisa e Marta di 7 e 4 anni, della sorella Marianna. Ha chiuso il sindaco Rossi che ha ringraziato per l’impegno pubblico reso da Antonio Graziano nel corso degli anni e che la comunità ha gradito partecipando all’estremo saluto in maniera così forte. Davanti alla salma in partenza per il camposanto di Cremnago gli Autieri hanno letto la preghiera del loro corpo.

Antonio Graziano, 56 anni, era uno stimato architetto alla guida di un’impresa di costruzioni. Nelle sue vene scorreva una sconfinata passione del il ciclismo, tanto da diventare dal 2013 presidente della gloriosa Salus ciclistica fondata nel 1947, in cui aveva militato sin da ragazzo e che stava cercando di rilanciare assieme all’amico segretario Angelo Santambrogio. Ma non solo: continuava a condurre l’attività della società sportiva amatoriale Co-edil- cicli Graziano, fondata dal papà Giovanni e con lui sempre in sella partecipando nei fine settimana a tutte le gare degli amatori con la squadra della Sistem Car.

Per due mandati con la giunta di Giacinto Mariani ed Edoardo Mazza era stato sui banchi del consiglio comunale ricoprendo anche il ruolo di presidente del consiglio.