La riforma sanitaria e la cura (sempre più) a domicilio: la Ats Brianza diventa capofila

«Con l’approvazione della riforma l’obiettivo è passare dalla cura del paziente al ’prendersi cura’, anche a domicilio, dando vita a una rete territoriale diffusa e capillare». Così il sottosegretario della Regione Lombardia, Daniele Nava, dopo la sottoscrizione di un protocollo promosso dalla Ats Brianza.
I direttori della Ats Brianza
I direttori della Ats Brianza

«Con l’approvazione della Legge regionale numero 23 sulla sanità del 2015, l’obiettivo è passare dalla cura del paziente al ’prendersi cura’, anche a domicilio, dando vita a una rete territoriale diffusa e capillare». Così, a Lecco, sabato, durante il convegno”Costruiamo insieme un nuovo welfare”, il sottosegretario alla Presidenza di Regione Lombardia, con delega alle Riforme istituzionali, Enti locali, Sedi territoriali e Programmazione, Daniele Nava. Un convegno che ha visto la sottoscrizione di un protocollo promosso dalla Ats Brianza.

«Riteniamo la nostra riforma anticipatrice dei tempi e modello per il futuro – ha aggiunto Nava – E il protocollo, siglato da Regione, Ats Brianza, enti locali, parti sociali, associazioni e mondo del volontariato è una concreta attuazione delle ricadute della Legge 23 sul territorio, che diventa protagonista, e recepisce i principi della riforma». Il sottosegretario ha aggiunto: «abbiamo iniziato un percorso che porterà a un cambiamento epocale nel servizio socio-sanitario attraverso la capitalizzazione delle esperienze pregresse, adeguate, dopo 18 anni, alle esigenze della società attuale”.

Una legge: «nata dall’ascolto del territorio, dal dialogo con i cittadini e di tutti gli operatori, risultato di un lavoro tra Giunta e Consiglio, cui hanno concorso tutti i gruppi consiliari e con il quale ha vinto la politica buona. La nostra sanità è un’eccellenza, costa meno di tutte, meno del 5 per cento del Pil, è quella che garantisce le risposte più efficaci, ma è un sistema che abbiamo deciso di migliorare ulteriormente».

Una Legge, oltretutto. come ha precisato il rappresentante del presidente regionale Roberto maroni: «che rappresenta una novità rispetto all’organizzazione del Sistema sanitario nazionale. Tanto che il Ministero della Salute, il 5 aprile, ha formalizzato, con il presidente Maroni, l’impegno a costituire un Tavolo congiunto, Regione-Ministero, per la verifica dell’attuazione della riforma». “Si e’ scelto – ha evidenziato – di lavorare insieme, perche’ e’ interesse comune che il sistema lombardo, con quello nazionale, sia adeguato ai tempi, dando le risposte migliori al minor costo possibile”.

Il vero fulcro della riforma è il legame sempre più stretto con il territorio: «orientata a una maggiore coesione coi sistemi di protezione sociale tanto che è fondamentale l’integrazione delle strutture della sanità con quelle del sociale per promuovere una continuità assistenziale attuabile anche fuori dalle strutture ospedaliere».