La Regione ha deciso: troppe aggressioni, guardie armate sui treni

Parte da Treviglio, Bergamo e Como la vigilanza armata sui treni a supporto del personale e per garantire sicurezza ai pendolari: il servizio sarà poi esteso in tutte le province.
I vigilantes in stazione a Monza lo scorso settembre
I vigilantes in stazione a Monza lo scorso settembre Fabrizio Radaelli

Sicurezza sui treni: arrivano le guardie armate. È la scelta della Regione Lombardia annunciata dall’assessore alle Infrastrutture Alessandro Sorte, che ha cambiato rotta dopo lo stop al piano vigilantes: l’intervento era stato sospeso perché si trattava di personale non realmente autorizzato a servizio di sicurezza.

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Ora il cambio di marcia: secondo quanto annunciato dal Pirellone l’attività di controllo «parte da Bergamo, Treviglio» e «proseguirà poi nei prossimi giorni in tutte le province lombarde». «Avevamo chiesto di potenziare la polizia ferroviaria, poi avevamo insistito perché il Governo lasciasse sul territorio lombardo i militari impiegati per l’Expo. Picche. È così che abbiamo deciso – ha aggiunto Sorte – di mettere in campo prima i vigilantes, che hanno avviato la sperimentazione migliorando sensibilmente la sicurezza e ora, grazie anche alla collaborazione delle Prefetture, arriva personale ancor più qualificato: le guardie armate. Naturalmente saranno concentrate sulle linee più calde, dove le aggressioni si moltiplicano».

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