La Polizia stradale di Seregno è di nuovo a rischio

Il futuro della polizia stradale di Seregno è nuovamente in bilico. Dal Ministero dell’Interno è arrivata la comunicazione della volontà di dare attuazione al decreto firmato dall’allora ministro Salvini.
SEREGNO POLIZIA STRADALE VEDUTA CASERMA
SEREGNO POLIZIA STRADALE VEDUTA CASERMA Attilio Pozzi

Il futuro della polizia stradale di Seregno è nuovamente in bilico. Giovedì Maria De Bartolomeis, del Ministero dell’Interno, ha comunicato alle segreterie nazionali dei sindacati di categoria che la Direzione centrale delle Specialità, cui rispondono la polizia stradale, la polizia ferroviaria, la polizia postale, ha intenzione di dare attuazione al decreto del capo della polizia datato 25 gennaio 2019 in cui s’istituisce la polizia stradale di Monza e Brianza e si procede alla soppressione del distaccamento della stradale di Seregno. Il tema riaccende i toni della politica. Il primo a essere tirato in causa è il sindaco di Seregno, Alberto Rossi, Pd, da sempre impegnato per mantenere lo storico presidio di sicurezza sul suo territorio.


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«Respingo chi accusa questo governo di chiudere il distaccamento, il provvedimento è del 25 gennaio 2019 quando ministro dell’Interno era Matteo Salvini. Ancor più convinto rimando al mittente chi mi accusa di non aver fatto nulla».
Rossi nei mesi successivi alla comunicazione del decreto, aveva inviato una lettera al Ministero, per dichiarare formalmente l’intenzione di non volere più il pagamento dell’affitto per la caserma di via Messina, di proprietà comunale, per mantenere il presidio. Cambiato il governo ha mantenuto un dialogo costante.


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