La passerella di viale Lombardia al confine con Monza rischiava di crollare

«Saldature inammissibili»: insomma, la passerella del centro commerciale tra Monza e Cinisello sarebbe potuta crollare da un momento all’altro. Lo sostiene la procura nel processo in corso a Monza contro i costruttori.
La passerella al centro del processo
La passerella al centro del processo

«Quelle saldature erano inammissibili». La passerella di viale Lombardia, quella all’altezza del maxi centro commerciale di Cinisello Balsamo, poco distante dal confine con Monza, rischiava di crollare sulla testa di qualcuno delle migliaia di pendolari, brianzoli e non. Lo sostiene la procura, e il suo consulente, l’ingegner Massimo Bardazza, nominato dopo che gli inquirenti avevano posto sotto sequestro l’intera struttura e sentito in aula come teste nel processo in corso contro Mario e Pasquale Vuolo della Carpenfer, la società di Castellammare di Stabia che ha realizzato in subappalto la passerella, Edmondo Troisi, direttore tecnico della stessa società, Alfio Cirami, direttore di cantiere, e di Ernesto Valiante di Italsoa spa, società che certifica i requisiti delle aziende che lavorano negli appalti pubblici. Le accuse sono di “attentato alla sicurezza stradale”, oltre che di minacce e falso.

“La denuncia è risultata veritiera al 100%”, ha detto il consulente, riferendosi alla denuncia presentatata da G.C., ex addetto alla sicurezza nel cantiere di viale Lombardia, che oggi vive sotto scorta (Pasquale Vuolo ha subito una condanna per associazione mafiosa a causa di legami con la camorra). Il processo getta un’ombra sinistra sul sistema di certificazioni delle società che partecipano ad appalti pubblici. Un compito che nel caso della Carpenfer, è toccato alla Italsoa di Afragola, nell’hinterland napoletano, stessa zona in cui sorge la Quality Service, società che avrebbe controllato la regolarità delle saldature sulla struttura sospesa sopra le teste degli automobilisti monzesi. si L’uomo che ha fatto denuncia, che ad oggi ha cambiato nove domicili, si è costituto parte civile assieme ad Impregilo e ad Anas. La passerella, invece, è stata rimessa in sicurezza, ma ad oggi è ancora chiusa e non utilizzata dal pubblico.