«La mia Tara avvelenata con la stricnina» A Camparada c’è un killer di cani e gatti

C’è un killer seriale di cani a Camparada? Sembra proprio di sì visto l’ennesimo episodio che ha visto vittima Tara, una cucciola di labrador di 2 anni morta tra atroci sofferenze dopo aver ingoiato della stricnina in via Lombardia, nella frazione Cabella.
Tara, il labrador avvelenato
Tara, il labrador avvelenato

C’è un killer seriale di cani a Camparada? Sembra proprio di sì visto l’ennesimo episodio che ha visto vittima Tara, una cucciola di labrador di 2 anni morta tra atroci sofferenze dopo aver ingoiato della stricnina in via Lombardia, nella frazione Cabella. È accaduto lo scorso 31 luglio ma solo nei giorni scorsi, dopo l’autopsia, è emerso il motivo del decesso: avvelenamento.

«L’ho vista mangiare qualcosa – racconta la padrona, Chiara Confalonieri – poi dopo venti minuti ha iniziato a barcollare, poi è iniziato l’irrigidimento delle zampe. In pochi secondi mi è morta tra le braccia». Non è neppure riuscita ad arrivare dal veterinario, Tara era già deceduta. Il medico ha formalizzato una denuncia inoltrata al comune, la proprietaria ne ha presentata una contro ignoti e ha lanciato un allarme in Facebook invitando i proprietari degli amici a quattro zampe a prestare attenzione. Il veleno sarebbe sversato sul terreno in purezza: «Sembra ghiaia» dice la proprietaria di Tara.

Prima di quello di Tara erano già stati quattro i decessi di animali domestici per avvelenamento accertati tra maggio e giugno tra viale Grigna e via Cabella a Camparada. Tre cani e un felino. A dare il via alle “indagini” è stata una ragazza ventenne residente in via Cabella, Caterina Boldoni, che nel giro di pochi minuti ha visto il suo cane, un chihuahua di nome Pepe, agonizzare e morire senza poter fare nulla se non stare a guardare.

«Mia mamma lo aveva portato fuori a fare una passeggiata lungo la ciclabile di via Lombardia, sono bastati dieci minuti – spiega la ragazza -. Il tempo di tornare a casa e sono iniziati i sintomi». La ventenne racconta che il cagnolino presentava gravi difficoltà respiratorie: «All’inizio pensavamo stesse avendo un infarto allora abbiamo deciso andare dal veterinario – racconta Boldoni -. Il tempo di uscire di casa ed era già morto. La cosa che mi ha stupito, e che ho scoperto poi essere sintomo del veleno, è la rapidità con cui il corpo del mio cane si è irrigidito. Arrivati dal veterinario a Gerno era già come un sasso».

Circa negli stessi giorni il triste fatto si ripete, questa volta la vittima è il cane della vicina dei Boldoni, “un bastardino nero” spiega la ragazza, che probabilmente era solito passeggiare per la stessa via. Qualche tempo dopo altri due casi in viale Grigna. «So per certo di un altro cane morto in viale Grigna ma non conosco i padroni non so se magari anche loro portavano il cane a passeggiare in queste vie maledette» continua Boldoni. I padroni del felino deceduto in viale Grigna, un bel gattone rosso abbastanza noto nella zona per la sua eleganza, raccontano di aver trovato il gatto senza vita al mattino fuori dal cancello di casa, «alla bocca nemmeno un po’ di schiuma» e nessun segno che facesse pensare a un urto di automobile.

L’ipotesi di avvelenamento è la più plausibile. «Sono indignata. –spiega Boldoni- La veterinaria ha detto che il veleno che ha ucciso il mio cane è uno dei più potenti, sarebbe letale anche per un bambino e si è personalmente preoccupata di segnalare la cosa all’Asl. Non so chi è il delinquente che fa queste cose».