La Lettera alla Coscienza a Lissone, il sindaco: «È un invito a metterci in gioco per cambiare il mondo»

Sabato pomeriggio il sindaco di Lissone, Concettina Monguzzi ha accolto nella sala del consiglio comunale i rappresentanti del Sermig e ha ricevuto la Lettera alla Coscienza.
SERMING A LISSONE
SERMING A LISSONE Elisabetta Pioltelli

Un messaggio di pace, di speranza, di collaborazione. Stop ad ogni violenza ed ingiustizia, per spalancare le porte alla forza propulsiva del fare comunità.

Sabato pomeriggio il sindaco di Lissone, Concettina Monguzzi ha accolto nella sala del consiglio comunale i rappresentanti del Sermig – Servizio missionario giovanile dell’Arsenale della Pace, fondato da Ernesto Oliveri. Le è stata consegnata la Lettera alla Coscienza, scritta in occasione della partenza del Giro d’Italia, di cui il Sermig è stato partner sociale.

La stessa lettera, nelle scorse settimane, è stata consegnata anche al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e al premier Mario Draghi.

Perché questa presenza anche a Lissone? “In occasione dell’ordinazione sacerdotale di Sergio Arosio, un nostro concittadino, Marco Maccarelli del Sermig ha fatto visita in città ed ha incontrato i nostri giovani per un momento di festa e di testimonianza – spiega Monguzzi – ecco perché mi è stata consegnata la Lettera alla Coscienza che rappresenta il manifesto dell’impegno civile del Sermig, dove è riportato un messaggio di speranza e di impegno. Non è una lettera destinata solo a chi amministra una città. Al contrario, è indirizzata a tutti i cittadini, qualunque ruolo essi abbiano nella propria comunità, ed è scritta per ricordare che in un periodo come quello attuale, ogni persona può e deve contribuire a lottare perché il mondo può essere cambiato”.

Ernesto Olivero ha consegnato la lettera a numerosi sindaci italiani, chiedendo di aiutarlo a diffondere il contenuto.
“Un messaggio che, a Lissone, ci impegneremo a diffondere- aggiunge il sindaco – personalmente, ho accolto la Lettera alla Coscienza perché aderisco convintamente ai principi che la animano. Ritengo inoltre che all’interno non vi siano preclusioni di sorta, ma vi sia la necessità di sviluppare un dialogo improntato sul valore e la necessità dell’altro.La lettera tocca le corde più intime della nostra personalità. È un invito a metterci in gioco, ciascuno nel suo piccolo, per cambiare il mondo”.

Nella lettera si rimarca convintamente l’importanza del servizio. Chiunque, indipendentemente dal proprio ruolo, può vivere al servizio degli altri. Il Serming ha sede dal 1983 è nel vecchio arsenale militare di Torino. Il lavoro gratuito di migliaia di giovani e volontari e il contributo economico e professionale di tantissime persone comuni, lo ha trasformato in Arsenale della Pace: rifugio per tanti che vogliono cambiare vita, luogo di fraternità, di incontro per giovani, di cultura e formazione. Negli anni il Sermig ha continuato a portare solidarietà, sviluppo, cure a popolazioni con oltre 3.700 progetti in 155 Paesi del mondo. Un’avventura possibile grazie al sostegno e alla generosità di milioni di persone.