La “Fase 2” dei trasporti in Lombardia: niente picchi di utilizzo, tecnologia e pochi posti a disposizione. Le 8 richieste dei pendolari alla Regione

Appiattimento dei picchi di utilizzo. Contingentamento degli utenti a bordo. Utilizzo massiccio della tecnologia. E ipotesi prenotazione dei posti a bordo. Sono queste le linee guida che rivoluzioneranno, con l’avvio della fase 2 a maggio, l’utilizzo dei mezzi pubblici per spostarsi.
Controlli e mascherine in stazione a Milano
Controlli e mascherine in stazione a Milano

Appiattimento dei picchi di utilizzo. Contingentamento degli utenti a bordo. Utilizzo massiccio della tecnologia. E ipotesi prenotazione dei posti a bordo. Sono queste le linee guida che rivoluzioneranno, con l’avvio della fase 2 a maggio, l’utilizzo dei mezzi pubblici per spostarsi. A Palazzo Lombardia (sede della Regione) e a Palazzo Marino (sede del Comune di Milano) si stanno tenendo numerosi tavoli tecnici per capire come affrontare il, comunque lento, rientro al lavoro dei pendolari. In uno di questi tavoli le aziende del trasporto pubblico, Asstra e Agens, hanno sottolineato che sarà possibile evitare affollamenti sui mezzi pubblici solo se si provvederà a cambiare significativamente gli orari delle attività produttive e commerciali.

Qui Trenord

Si punta poi a una valorizzazione di una nuova fascia oraria, per quanto riguarda i treni, quella tra le 10 e le 16, prima del Coronavirus poco affollata e ora individuata come cassa di espansione della mobilità. L’obiettivo è di evitare i picchi di traffico al mattino e in serata. Si prevede che sui treni regionali, all’inizio della Fase 2, viaggerà non più del 30% dei pendolari che erano soliti viaggiare prima dell’emergenza, quindi circa 240mila persone.

La “Fase 2” dei trasporti in Lombardia: niente picchi di utilizzo, tecnologia e pochi posti a disposizione. Le 8 richieste dei pendolari alla Regione
Andrea Gibelli, presidente di Fnm

Dalle parti di piazza Cadorna si sta ragionando a una “Fase 2” in due momenti: uno che va da maggio a settembre, l’altro da settembre in poi quando riprenderà (si spera) anche l’attività universitaria. Inoltre è stata avviata un’analisi dei flussi, inviando a oltre 500 mila clienti profilati, principalmente abbonati, un sondaggio in cui si chiede con quali modalità pensano di spostarsi nei prossimi mesi. Un vademecum sarà poi stilato con le regole per salire sul treno: tra le ipotesi per mantenere il distanziamento sociale c’è quella dei «sedili alternati», con delle etichette che indicheranno i posti che non sarà possibile utilizzare. Su tutti i mezzi saranno obbligatorie le mascherine. Altra ipotesi allo studio, e che sta iniziando anche a circolare nei piani alti dei vertici ferroviari lombardi, è quella della prenotazione dei posti a bordo. L’Agenzia di trasporti di Torino ne sta studiando la fattibilità e anche Andrea Gibelli, presidente di Fnm e di Asstra, ne ha parlato nei giorni scorsi a Il Foglio: «Il sistema va rivisto, ci saranno le app di prenotazione». Trenord svilupperà la propria App per smartphone per far sì che questa possa indicare al pendolare se il treno che sta aspettando è al limite della capienza consentita.

Qui Atm

Per quanto riguarda Atm, le novità sono state certificate ieri dall’assessore milanese ai Trasporti, Marco Granelli: «La nostra metropolitana trasportava circa 1.400.000 persone ogni giorno. Per tenere la distanza di un metro, pur mettendo il massimo del servizio, come nel pieno della stagione invernale, questo numero dovrà scendere al 25-30%. Atm farà in modo che l’accesso alla metropolitana sia contingentato, informando quando si giungerà al livello di saturazione, e poi sulle carrozze e sui bus segnaleremo sul pavimento e sui sedili la distanza da tenere».

La “Fase 2” dei trasporti in Lombardia: niente picchi di utilizzo, tecnologia e pochi posti a disposizione. Le 8 richieste dei pendolari alla Regione
Andrea Gibelli, presidente di Fnm

I pendolari

Anche i pendolari (cui l’assessore alla Mobilità Terzi ha chiesto in settimana di mandarle delle idee su come impostare la “Fase 2”) hanno chiesto prima, con un comunicato diffuso a inizio settimana, «il distanziamento sui treni e la sicurezza di poter raggiungere le attività riaperte con la giusta disponibilità di mezzi ed in sicurezza» con la garanzia del “100% delle corse sull’intero arco del servizio giornaliero e settimanale». Poi, congiuntamente comitati e rappresentanti alla conferenza del Tpl, hanno firmato e sottoposto alla Terzi, 8 punti imprescindibili per l’imminente ripresa.

Detto che «Regione Lombardia ha la piena responsabilità delle condizioni in cui si svolge la progressiva riapertura delle attività, segnatamente nel campo della mobilità e del trasporto pubblico, ferroviario e non solo», i rappresentanti degli utenti del Tpl chiedono alla Reigone:

1) garantire la sicurezza dei viaggiatori, che fin dai primi giorni della ripartenza sia disponibile il 100% di tutto il servizio ferroviario, e lo stesso vale per il trasporto urbano ed extraurbano. Infatti, rispetto alle corse che si svolgevano fino alla fine di febbraio, scontiamo comunque una riduzione di capacità a circa un quarto rispetto alla capacità nominale per le limitazioni dovute al distanziamento tra le persone, sulle quali non si può derogare.

2) Manutenzione. In una situazione di rischio sanitario è importantissimo che venga assicurata la massima affidabilità e funzionalità dei treni e delle infrastrutture, in quanto una cancellazione, o peggio un guasto in linea, possono avere drammatiche ripercussioni sulla prevenzione dei contagi.

3) dovranno essere garantite pulizia e sanificazione. Un richiamo specifico si rende necessario per gli impianti di ventilazione che non servono solo a scaldare o raffrescare le vetture, ma anche e soprattutto a garantire il ricambio dell’aria e pertanto non vanno spenti durante la mezza stagione, come spesso ci capita di verificare, perché questo comporterebbe le peggiori condizioni per la concentrazione dei virus. Trenord ha avuto due mesi di servizio con molti convogli fermi e sarebbe responsabilità gravissima se la manutenzione continuasse a essere insufficiente.

4) Dovranno essere disponibili e gratuitamente a bordo treno e nelle stazioni tutti i dispositivi raccomandati dalle autorità sanitarie, quali mascherine, guanti, gel disinfettante, nonché gli appositi raccoglitori per i rifiuti potenzialmente infetti.

5) Prenotazione del posto. La citiamo unicamente perché siamo fermamente contrari a questa iniziativa inattuabile e ingestibile sul trasporto regionale e suburbano. L’unica mitigazione praticabile rispetto ai problemi di affollamento è l’erogazione del 100% del servizio e la sua affidabilità e, dove possibile, l’aumento delle composizioni soprattutto dagli orari più affollati.

6) oltre al rimborso degli abbonamenti mensili non utilizzati deve essere prolungata la validità degli abbonamenti annuali di tutti i tipi, integrati e no, di un tempo pari alla durata del lockdown.

7) Milano, città di affari e di turismo, ha in questo momento una elevata quota di alloggi e strutture ricettive chiusi o sottoutilizzati. Regione Lombardia provveda a erogare contributi che aiutino i lavoratori provenienti da fuori Milano a sostenerne i costi per affitti brevi, alleviando la pressione sul Tpl.

8) Infine, certamente la “Fase “2 e anche quelle successive saranno dense, per tutti, di incognite e di problematiche da risolvere. Di conseguenza, è ovvio che il contributo richiesto dall’Assessore Terzi non può concludersi con questa breve comunicazione. Proponiamo perciò all’assessore Terzi ed al suo staff tecnico di avviare un confronto con cadenza settimanale, da attuare in videoconferenza aperta, al fine di affrontare le criticità che si presenteranno lungo il percorso, anche specifiche delle singole linee, e di una condivisione reciproca di dati ed informazioni.