La Croce Bianca di Biassono continua a crescere: «Ci servono almeno altri 25 volontari»

Circa 64.000 ore di lavoro in un anno: è il bilancio della Croce Bianca di Biassono che continua a cresce e ha fame di nuovi volontari. «Ne servono almeno altri 25».
Alcuni operatori della Croce bianca di Biassono
Alcuni operatori della Croce bianca di Biassono

Più di 64.000. È il totale delle ore annue che i volontari della sezione biassonese della Croce Bianca hanno messo a disposizione del territorio lo scorso anno. Una cifra impressionante ma che non basta. Nel 2018 si è registrato un incremento del 10% delle attività svolte rispetto all’anno precedente. E questo contando però sul medesimo numero di volontari, circa duecento, a cui si sommano i sette dipendenti e un part time che si occupa dell’amministrazione.

«Ci servirebbero almeno altri venticinque nuovi volontari per continuare a garantire il servizio al meglio – spiega Giancarlo Carrer, volto storico della Croce Bianca -. Per questo motivo è tanto importante per noi continuare a formare nuovi soccorritori con i corsi che proponiamo al territorio, come quello che ha appena preso il via lo scorso 2 aprile». A fronte di una richiesta di interventi in costante crescita e con il numero di volontari che, al contrario, non aumenta, il rischio è che si debbano assumere nuovi dipendenti per garantire il medesimo servizio. «Questo però significherebbe dover pagare nuovi stipendi e di conseguenza questo avrebbe un’evidente ricaduta sui cittadini che sarebbero costretti a pagare di più il nostro lavoro. La Lombardia è una delle poche regioni che può contare su una rete di volontari del soccorso che è in grado di supplire alle mancanze strutturali. Questo è un bene che dobbiamo conservare», continua Carrer.

Nel 2018 le quattro vetture in servizio alla Croce Bianca e le cinque ambulanze (due adibite ai servizi socio sanitari e tre destinate agli interventi di emergenza) hanno percorso quasi 127.000 chilometri. Molte delle ore messa a disposizione dai volontari sono destinate alle emergenze (circa 5.400 ore), mentre quasi 20.000 sono invece destinate ai servizi socio sanitari di accompagnamento con l’ambulanza. «Capita che a questi siamo costretti a dire no, se le ambulanze sono impegnate dirottiamo i pazienti su altri mezzi», aggiunge Carrer.

Per capire quanto sia cresciuta la mole di lavoro basta un dato: solo due anni fa l’ambulanza che si trova nella sede monzese della Croce Bianca usciva dal garage circa 8 volte nel corso delle 24 ore, l’anno scorso si è arrivati anche a 12 uscite nei periodi di picco dell’influenza. Dei 200 volontari attivi solo 145 prestano servizio sull’ambulanza. A ciascuno di loro è chiesto di essere di turno almeno una notte in settimana e un giorno nel fine settimana. «È un impegno importante ma è questo il solo modo che abbiamo per coprire tutte le ore e garantire così un servizio h24».

Tutte le info sulle attività svolte dalla sezione di Biassono della Croce Bianca sono disponibili sul sito crocebiancabiassono.org.