La crisi degli autobus a Monza e Brianza: la Provincia sempre in attesa dei fondi regionali (e il tempo passa)

Studenti e pendolari, per il momento, non possono tirare alcun sospiro di sollievo: la Regione non ha ancora girato alle province le risorse per evitare i tagli alle corse dei pullman che lascerebbero in strada decine di migliaia di persone. Intanto l’orologio corre: i soldi finiranno a novembre.
Monza Stazione autobus piazza Castello
Monza Stazione autobus piazza Castello Fabrizio Radaelli

Studenti e pendolari, per il momento, non possono tirare alcun sospiro di sollievo: la Regione non ha ancora girato alle province le risorse per evitare i tagli alle corse dei pullman che lascerebbero in strada decine di migliaia di persone. I responsabili di via Grigna, così come quelli delle altre aree vaste, sono in attesa di sapere se arriveranno i fondi indispensabili per garantire il trasporto locale per tutto il 2016, annunciati a fine luglio dall’assessore lombardo al Bilancio Massimo Garavaglia: l’amministratore, in occasione dell’assestamento al bilancio, ha accolto la raccomandazione del Pd che, per scongiurare il tracollo del servizio che sconta pesantemente la decurtazione dei contributi statali, ha suggerito di anticipare al 2016 una parte delle risorse stanziate per il prossimo anno. Il Pirellone dovrebbe distribuire 10 milioni di euro di cui 1.800.000 euro destinati alla Brianza. Nella provincia di Monza, senza quei soldi, gli autobus rimarrebbero pressoché paralizzati a fine novembre.


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«Vedremo – commenta il vicepresidente di via Grigna Roberto Invernizzi – in cosa saranno trasformate le promesse».
I responsabili dell’area vasta, inoltre, per definire il bilancio attendono da Roma la ripartizione tra le province dei fondi supplementari: a quella di Monza servono oltre 16 milioni per far quadrare i conti. Il buco è appesantito dagli 8 milioni che ogni anno la Brianza versa allo Stato per rifondere i debiti accumulati da Milano prima del distacco del nostro territorio.