Kit sballati per rilevare calcio In Brianza due i laboratori coinvolti

Un laboratorio a Carate e uno a Meda stanno richiamando i pazienti per rifare gli esami. Sono le due strutture che hanno ricevuto kit difettosi, prodotto da una multinazionale americana usati per misurare il paratormone, un ormone che controlla il metabolismo del calcio regolandone l’assorbimento nell’intestino.
Due laboratori in Brianza richiamano i pazienti per il test
Due laboratori in Brianza richiamano i pazienti per il test

Allarme in sette provincie lombarde, compresa quella di Monza e Brianza, per analisi mediche sbagliate. Ottomila esami sballati e altrettanti pazienti da richiamare per sottoporli a nuovo test. Il caso è quello del kit difettoso, prodotto da una multinazionale americana e in dotazione in molte cliniche e ospedali lombardi, usato per misurare il paratormone, un ormone che controlla il metabolismo del calcio regolandone l’assorbimento nell’intestino.

«Non c’è nessun problema vero per la salute dei pazienti», la premessa dei funzionari della Regione. La questione però c’è. E non solo per le migliaia di pazienti con i risultati di esami clinici alterati dal rilevatore fallato, ma per le ricadute economiche ed organizzative dell’incidente.

Diciotto i laboratori lombardi che avevano acquistato i test sbagliati. Fra questi anche il laboratorio analisi Alfa di Meda e il laboratorio Bianalisi di Carate Brianza.

La rilevazione dell’ormone risulta, nei campioni errati, sovrastimata per una quantità che varia tra il 13 e il 45 per cento. «Un errore significativo ma non drammatico. Tanto che non tutti i test andranno ripetuti, dato che in alcuni casi il range di normalità era comunque rispettato».

Al laboratorio caratese Bianalisi sono cinquanta i pazienti richiamati, l’equivalente del 2 percento dei 2600 esami effettuati lo scorso anno. La responsabile del laboratorio Alf di Meda, dottoressa Bianca Fumagalli…

ha dichiarato che la percentuale dei pazienti che hanno richiesto quel tipo di analisi per la rilevazione del parotormone è pari allo 0,1 per cento di tutti gli utenti che si rivolgano al centro di via della Resistenza.

“Abbiamo utilizzato il kit fornitoci dalla Abott – ha detto – perché è un’azienda leader in tutto il mondo. Siamo stati informati dalla Regione che l’apparecchio forniva risultati sbagliati il 12 febbraio. Da quella data, se ci veniva richiesto l’esito di questo esame specifico, abbiamo continuato ad effettuare i prelievi che poi abbiamo spedito al laboratorio di analisi Service Sylab di Brescia. Faremo così fino a quando non saremo ancora in grado di effettuare noi le analisi richieste. Abbiamo anche informato tutti i medici di base che hanno pazienti patologici che si sono sottoposti al test per far loro valutare la possibilità di rimandarci i pazienti per rifare gli esami”.

Nel frattempo si è risaliti alle responsabilità. Le Asl lombarde hanno già preso contatto con l’azienda distributrice. «Tutti i costi saranno addebitati al general contractor, la Fora, azienda di Parma che commercializza il kit», assicura l’assessore regionale. Che a sua volta che si rivarrà sul produttore, la Abbott una multinazionale che opera in 150 Paesi con quasi 70 mila dipendenti.