Inquinamento, revocate le limitazioni ma l’emergenza Pm 10 non è risolta: le posizioni di Legambiente e Aci Milano

Revocate nell’area di Monza le misure temporanee di primo livello della prima emergenza smog dell’inverno. Ma le previsioni non sono favorevoli e il dibattito è aperto. Le posizioni di Legambiente e Aci Milano.
Mappa Comuni Pm 10 7 gennaio 2020
Mappa Comuni Pm 10 7 gennaio 2020

Limitazioni antismog revocate, ma l’emergenza c’è. L’ufficialità è arrivata martedì 7 gennaio: come previsto, dopo due giorni consecutivi di Pm 10 sotto la soglia d’allarme sono state revocate le misure temporanee di primo livello per il miglioramento della qualità dell’aria a Monza, nei comuni in provincia con più di 30mila abitanti e quelli aderenti volontariamente all’accordo aria del bacino padano (in provincia sono Monza, Desio, Lissone, Cesano Maderno, Limbiate, Seregno, Brugherio con, a novembre 2019, Muggiò). L’adesione volontaria dovrebbe servire a evitare l’effetto “macchia di leopardo” che si nota dalle cartine ufficiali.

Le misure erano attive dal 3 gennaio 2020, scattate dopo il superamento del limite consentito di 50 microgrammi per metro cubo fin dal 27 dicembre 2019.

Ma l’emergenza smog è tutt’altro che risolta. Le previsioni meteo infatti danno in arrivo una settimana di stabilità dovuta alla presenza di alta pressione e di condizioni favorevoli all’accumulo degli inquinanti nell’aria. La concentrazione di polveri sottili è in risalita: 48,7 microgrammi per metro cubo nel giorno dell’Epifania dopo il 47,7 del 4 gennaio e il 39,7 del 5 gennaio. Dopo il picco abituale di capodanno.


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Intanto le limitazioni di primo livello restano attive a Milano e entrano in vigore a Mantova (7° giorno) e Lodi (6° giorno). In provincia di Cremona (10° giorno consecutivo) scattano quelle di secondo livello.

Le misure temporanee di primo livello riguardano il traffico, con lo stop dei diesel euro 4 privati e euro 3 commerciali, il riscaldamento domestico (limitazione all’uso di generatori a biomassa legnosa di classe inferiore alle 2 stelle compresa, riduzione di 1 grado delle temperature nelle abitazioni), l’agricoltura (divieto di spandimento liquami zootecnici) e divieto assoluto di combustioni all’aperto (accensione di fuochi, falò, barbecue, fuochi d’artificio). Si aggiungono a quelle permanenti già in vigore dall’1 ottobre al 31 marzo.

“Per combattere lo smog servono misure più coraggiose, soprattutto per quanto riguarda il blocco dei veicoli più inquinanti e la riduzione delle emissioni in atmosfera da parte degli edifici. Il 2020 si apre con livelli di smog già decisamente troppo elevati e complice un meteo privo di precipitazioni e vento, per altri giorni continueremo a respirare polveri sottili oltre i livelli consentiti dalla normativa – commenta Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia – Non si può contrastare l’inquinamento con sistemi blandi, bisogna agire subito, in fretta e sempre. Le misure messe in atto da Regione Lombardia non bastano per contrastare un fenomeno che si può contenere solo con misure drastiche, forti che vanno dal cambiamento degli stili di vita dei cittadini alle misure strutturali nelle città: meno auto, meno traffico, più riscaldamento che non inquina e una agricoltura più sostenibile”.

La prima emergenza smog dell’inverno si presenta dopo un 2019 definito proprio dal rapporto di Legambiente come “l’anno migliore di sempre” in cui la concentrazione media annua di inquinanti nelle città, Monza compresa, non supera la soglia imposta dalla Comunità europea e sono diminuiti i giorni di superamento del limite di Pm 10 (35 consentiti all’anno), anche se la Brianza resta ancora fuorilegge. Tra gli elementi, in questo caso, a favore si devono registrare le piogge (alle volte torrenziali) e il vento che hanno spazzato la provincia sia in estate sia nel mese di novembre.

Ma non si può guardare sempre al meteo.

E il dibattito sull’utilità delle limitazioni al traffico continua in Lombardia, con la presa di posizione di Aci Milano che sostiene che “castigare solo gli automobilisti non risolve il problema”.

L’Automobil Club, che già a ottobre aveva applaudito alla novità della scatola nera introdotta da Regione Lombardia per la deroga chilometrica a veicoli altrimenti fermati dai divieti, sottolinea “l’importanza di azioni concrete”. Che però non devono essere “spot isolati e da ‘mandare in onda’ solo nell’emergenza, ma rientrino in politiche di programmazione ben definite e scandite con tempistiche puntuali”, commenta il presidente Geronimo La Russa.

Il presidente dell’Aci Milano aggiunge poi: “È ormai provato che l’accanirsi solo ed esclusivamente contro gli automobilisti non paga. È altrettanto noto che lo smog va combattuto con azioni che spazino a 360 gradi e vadano quindi a incidere anche su settori fondamentali come il riscaldamento degli edifici e l’implementazione del verde urbano. Confermiamo la piena disponibilità, mettendo a disposizione le professionalità scientifiche della nostra Commissione Mobilità e la nostra esperienza per collaborare attivamente con la Regione, il Comune di Milano e le altre amministrazioni locali, non per un confronto mirato a non penalizzare solo ed esclusivamente chi utilizza veicoli, ma a salvaguardare realmente l’ambiente e soprattutto la salute dei cittadini”.

Oltre alle limitazioni di primo livello che scattano al superamento dei limiti per quattro giorni consecutivi, l’accordo di bacino della pianura padana prevede le misure temporanee di secondo livello dopo dieci giorni consecutivi: comprendono tutte quelle di primo livello ma più restrittive sul traffico (limitazioni per i veicoli fino a euro 4 Diesel anche per i veicoli commerciali), il riscaldamento (limitazioni all’utilizzo di utilizzo dei generatori a legna per riscaldamento domestico di classe emissiva fino a 3 stelle compresa). Inoltre prevedono il potenziamento dei controlli sui veicoli nei centri urbani.

“I dati sulla qualità dell’aria vengono esaminati ogni giorno e viene data comunicazione in maniera tempestiva circa la cessazione delle limitazioni temporanee di 1° livello. Come previsto dalle d.G.R. n. 7095 del 18 settembre 2017 e n. 712 del 30 ottobre 2018, qualora si registrassero un valore al di sotto della soglia unito a previsioni metereologiche con condizioni favorevoli alla dispersione degli inquinanti oppure valori al di sotto della soglia per due giorni consecutivi si potrà procedere con la disattivazione delle misure temporanee”, ricorda la Regione in una nota.