Inquinamento, anche Cesano e Lissone annullano il falò di Sant’Antonio

Non solo Brugherio, anche Cesano Maderno e Lissone annullano il falò di Sant’Antonio a causa della qualità dell’aria e dell’attivazione delle misure anti-smog in provincia di Monza e Brianza. Lissone recupera alla Giubiana.
LISSONE falò S ANTONIO
LISSONE falò S ANTONIO Radaelli Gianni/archvio

Non solo Brugherio, anche Cesano Maderno e Lissone annullano il falò di Sant’Antonio a causa della qualità dell’aria, del livello di inquinamento da giorni oltre la soglia e dell’attivazione delle misure anti-smog in provincia di Monza e Brianza.

A Cesano non è stata concessa l’autorizzazione per il falò all’oratorio Don Bosco in programma domenica 19 gennaio. Ugualmente respinte le richieste avanzate dagli oratori San Pio X di Molinello e Sant’Eurosia di Cascina Gaeta.

A Lissone annullato l’evento di sabato 18 gennaio in Piazzale degli Umiliati.

Il “divieto assoluto di combustioni all’aperto” è contenuto nelle misure antismog dell’accordo aria del bacino padano e in Brianza il Pm 10 è oltre la soglia limite di 50 microgrammi per metro cubo da otto giorni (83,5 il dato di martedì 14 gennaio). Condizione che ha determinato l’attivazione di nuovo delle misure antismog di primo livello (quelle che, tra altre cose, fermano i diesel privati Euro 4, prevedono di abbassare i riscaldamenti e tenere chiuse le porte dei negozi).

“Tale decisione, pur nella consapevolezza della limitata incidenza del falò sulla situazione di inquinamento ambientale vigente, intende essere coerente con i provvedimenti già in essere per migliorare la qualità dell’aria, attraverso la riduzione delle emissioni inquinanti in atmosfera – fa sapere il Comune di Lissone – La decisione di annullare il Falò di Sant’Antonio è stata presa di concerto con il Gruppo Alpini Lissone che ha mostrato una particolare sensibilità condividendo le motivazioni della scelta. Al fine di non perdere una tradizione estremamente sentita da parte della cittadinanza, l’amministrazione comunale ha già calendarizzato per sabato 1 febbraio di organizzare il rogo della Giubiana, evento già presente sul territorio. Oltre a risotto e vin brulé, se i provvedimenti per la tutela della salute pubblica lo consentiranno, in quell’occasione verrà collocata sotto al fantoccio di paglia vestito di stracci anche una piccola catasta di legno; nel caso in cui le condizioni di inquinamento ambientale fossero persistenti, si procederà solamente a bruciare la vecchia strega quale augurio di un 2020 propizio e ricco di soddisfazioni”.

In giorni di emergenza inquinamento Milano ha deciso di anticipare a mercoledì (due giorni prima rispetto ai dieci consecutivi previsti dalla norma regionale) le misure di secondo livello del protocollo aria della Regione Lombardia, che si aggiungono alle misure già in vigore e ad Area B.