Incontro e dialogo con i parenti: una “stanza degli abbracci” alla rsa di Villasanta

Un regalo dello Spi Cgil Lombardia. La struttura gonfiabile, riscaldabile e illuminabile, sarà donata il 18 marzo, Giornata nazionale dedicata alle vittime del Covid. «Un atto dovuto a una generazione che ha dato tanto al nostro Paese, ha contribuito a liberarci dal nazifascismo, è stata protagonista della ricostruzione»
Villasanta, la  casa di riposo Villa San Clemente
Villasanta, la casa di riposo Villa San Clemente Michele Boni

Gli ospiti della residenza sanitaria assistita Villa San Clemente di Villasanta e i loro parenti potranno tornare a vedersi anche durante la pandemia grazie alla “Stanza degli abbracci”. Si tratta di una struttura gonfiabile ideata per le rsa la quale, pur assicurando la separazione tra anziano e visitatore, permette l’incontro e il dialogo oltre che il contatto fisico.

La “stanza” è riscaldabile e illuminabile e può essere utilizzata sia all’interno degli edifici che all’esterno. Sarà donata alla Villa San Clemente dalla Spi Cgil Lombardia giovedì 18 marzo, Giornata nazionale per ricordare le vittime del Covid. Alla cerimonia, alle 11, saranno presenti Anna Bonanomi, segretaria generale dello Spi Cgil Monza e Brianza, Valerio Zanolla, segretario generale Spi Cgil Lombardia, Rita Cazzaniga dello Spi di Villasanta, il sindaco della città Luca Ornago e l’assessore alle politiche sociali Laura Varisco, oltre alla direzione della rsa.

«Da quando è scoppiata l’epidemia da Sars-Cov2 siamo stati particolarmente vicini agli anziani – dichiara Anna Bonanomi –, anche perché sono loro i più colpiti dal virus. Basti pensare che l’80% dei decessi da Covid-19 ha riguardato gli ultraottantenni. Nelle rsa, in particolare, i decessi sono stati numerosissimi e questo ha generato l’impossibilità da parte dei parenti di fare visita ai loro cari ospitati in queste strutture».

La stessa segretaria generale ha fatto sapere che: «Mettere nelle condizioni gli anziani di poter riabbracciare in sicurezza i propri familiari ci sembra un atto dovuto a una generazione che ha dato tanto al nostro Paese. Questa è la generazione che ha contribuito a liberarci dal nazifascismo, è stata protagonista della ricostruzione del secondo dopoguerra e ha lottato per la conquista dei diritti civili e del lavoro».