Inchiesta Grandi opere, Lupi: «Sono tranquillo, il governo mi appoggia»

Maurizio Lupi è tranquillo. Il ministro dei Trasporti nella bufera da quando, martedì, il suo nome e quello del figlio Luca sono emersi nell’inchiesta sull’assegnazione di appalti per grandi opere pubbliche, ha riferito alla Camera di non rispondere alla richiesta di dimissioni che una parte di opposizione gli chiede.
Inchiesta Grandi opere, Lupi: «Sono tranquillo, il governo mi appoggia»

Maurizio Lupi è tranquillo. Il ministro dei Trasporti nella bufera da quando, martedì, il suo nome e quello del figlio Luca sono emersi nell’inchiesta sull’assegnazione di appalti per grandi opere pubbliche, ha riferito alla Camera di non rispondere alla richiesta di dimissioni che una parte dell’opposizione gli chiede: “Sono tranquillo, il governo mi appoggia”.
“Rispetto alle legittime richieste di chiarimenti” sull’inchiesta in corso “ritengo doveroso e indispensabile e urgente quanto prima fare chiarezza nelle modalità con cui la presidenza riterrà più opportuno” ha spiegato il ministro.


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“Ora a maggior ragione chiediamo che non solo sia calendarizzata al più presto ma che sia votata da tutti la mozione di sfiducia contro il ministro Maurizio Lupi. È indecente che non faccia un passo indietro, in altri Paesi ci si dimette per una tesi di laura”. Così la deputata M5S Giulia Sarti, dopo avere ascoltato Lupi in aula alla Camera. E prima di essere espulsa dall’aula insieme al collega Carlo Sibilia per aver mostrato gli orologi gridando “Ministro Rolex” durante l’intervento di Lupi nel question time.

’’Io chiedo scusa innanzitutto alla mia famiglia, ai miei amici, alle persone che credono in me e quindi agli italiani – ha detto il ministro mercoledì mattina a Milano per l’inaugurazione di Made Expo, dove è stato contestato – Se avessi fatto o se fosse riscontrato che abbia fatto qualsiasi gesto che sia sbagliato e irresponsabile, finché io ritengo di non aver fatto nessuno di questi gesti, quando si dimostrerà esattamente l’opposto ne prenderò atto’’.