Inchiesta Grandi opere, le dimissioni di Maurizio Lupi da ministro

L’aveva anticipato giovedì sera da Bruno Vespa. Venerdì Maurizio Lupi ha informato la Camera delle sue dimissioni da ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture.
Inchiesta Grandi opere, le dimissioni di Maurizio Lupi da ministro

L’aveva anticipato giovedì sera da Bruno Vespa. Venerdì Maurizio Lupi ha informato la Camera delle sue dimissioni da ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture. «A sole 72 ore dai fatti c’è la presa d’atto della necessità della mia scelta che sto compiendo e della mia comunicazione al presidente del consiglio e al presidente della Repubblica. A 72 ore dai fatti e a non da 72 giorni – ha spiegato – Lascio il Governo a testa alta, guardandovi negli occhi. Mi ritengo obbligato a non far cancellare in tre giorni tutto ciò che ho fatto in questi 22 mesi».

Lupi ha ribadito di “non aver mai fatto pressioni per trovare un lavoro” a suo figlio. E se c’è un errore che ha commesso è di non aver chiesto al figlio “di restituire l’orologio che gli è stato regalato dai Perotti che, tra l’altro, lo conoscono da quando è piccolo e da prima che io diventassi ministro”.

Il nome di Maurizio Lupi, e quello del figlio Luca, sono emersi nelle intercettazioni relative all’inchiesta sull’assegnazione di appalti per grandi opere pubbliche.
Il ministero è stato assunto ad interim da Matteo Renzi.