Inchiesta Aeb-Gelsia, i sindaci: «L’azienda è solida, ora si apre periodo di transizione»

L’inchiesta su Aeb-Gelsia ha provocato una raffica di dimissioni tra i vertici delle società. I sindaci dei Comuni soci intervengono sulle vicende del Gruppo: «Il valore del Gruppo AEB/Gelsia è patrimonio di tutti».
Nuovi Guai per Gelsia
Nuovi Guai per Gelsia

Le proroga per un periodo di sei mesi dell’inchiesta che la Procura della Repubblica di Monza sta conducendo nei loro confronti, che prevede ipotesi di reato per corruzione a vario titolo e turbativa d’asta, ha comportato le dimissioni di quasi tutti i vertici di Aeb e Gelsia. hanno lasciato i propri incarichi nell’ordine Francesco Giordano, Alessandro Boneschi e Massimo Borgato, rispettivamente presidenti di Gelsia, Aeb e Gelsia Ambiente, coinvolti in prima persona con altre figure negli accertamenti della magistratura

I sindaci dei Comuni soci hanno firmato congiuntamente, insieme al commissario straordinario uscente di Seregno Antonio Cananà, un comunicato: «In merito alle notizie di stampa sulle vicende giudiziarie che coinvolgerebbero il Gruppo AEB/Gelsia, il commissario straordinario del Comune di Seregno, Antonio Cananà, e i sindaci dei Comuni soci, in rappresentanza di oltre il 90 per cento delle quote, precisano che «l’azienda è solida. È un patrimonio di un’intera comunità e, per questo, siamo tutti impegnati in prima linea per tutelare la società, i dipendenti e il suo valore economico e sociale».

Si apre ora una fase di transizione che nelle intenzioni dei soci dovrà durare il tempo strettamente necessario.

«Siamo in contatto diretto con il Commissario straordinario e tra noi – spiegano i soci – per valutare, ora per ora, l’evolversi della situazione. Ma su una cosa dobbiamo essere chiari: il percorso di sviluppo industriale dell’azienda è tracciato. C’è un piano industriale che prosegue, indipendentemente dalle vicende giudiziarie che potrebbero coinvolgere singoli amministratori o dirigenti del Gruppo. Il valore del Gruppo AEB/Gelsia è un capitale di tutti».

Il documento è firmato, oltre che da Cananà, anche dai sindaco di Desio (Roberto Corti), di Lissone (Concetta Monguzzi), di Cesano Maderno (Maurilio Ildefonso Longhin), di Limbiate (Antonio Romeo), di Seveso (Paolo Butti), di Varedo (Filippo Vergani), di Meda (Luca Santamborgio), di Giussano (Matteo Riva).