Imprenditore ha nel caveau “Via Crucis” del ’700 rubata, indagato per ricettazione

Si tratta di dodici dipinti a olio su tela, raffiguranti le stazioni della Via Crucis, opere attribuite all’artista Giovanni Battista Pittoni (1687-1797) parziale provento di un furto avvenuto 25 anni fa, il 22 febbraio 1996, in una villa di Lurago Marinone (Como).
Due stazioni della Via Crucis attribuita a Pittoni
Due stazioni della Via Crucis attribuita a Pittoni

Ennesimo recupero di grande valore artistico e storico per i carabinieri del Nucleo tutela patrimonio culturale di Monza, con sede nella Villa Reale. I militari guidati dal maggiore Francesco Provenza hanno infatti ritrovato una “Via Crucis” attribuita all’artista Giovanni Battista Pittoni (1687-1797).

Si tratta dell’esito di una indagine avviata alla fine del 2020 quando il Nucleo monzese apprendeva che nel caveau dell’abitazione di un imprenditore residente a Milano erano custoditi dodici dipinti a olio su tela, raffiguranti le stazioni della Via Crucis. I militari dello speciale Nucleo brianzolo hanno quindi subito provveduto a verificare la presenza del corpus pittorico nella “Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti”, il più grande database di opere d’arte rubate al mondo.

L’accertamento ha dato esito positivo: le opere d’arte erano parziale provento di un furto avvenuto 25 anni fa, il 22 febbraio 1996, in una villa di Lurago Marinone (Como).

L’imprenditore, indagato per il reato di ricettazione, non è stato in grado di documentare l’acquisto dei dodici dipinti, che sono stati sequestrati e posti a disposizione dell’Autorità Giudiziaria di Milano – Dipartimento VII – che ha diretto l’attività investigativa.