Impiegato brianzolo adesca online una 15enne e la ricatta: lei tenta il suicidio

Fingendosi un coetaneo, e poi, una volta scoperto, creando altri due profili falsi, un impiegato informatico 35enne residente in Brianza ha ricattato sessualmente una minorenne di Rimini portandola all’orlo del suicidio. È stato denunciato.
Quindicenne adescata online - foto di repertorio
Quindicenne adescata online – foto di repertorio Redazione online

Fingendosi un coetaneo, e poi, una volta scoperto, creando altri due profili falsi, un impiegato informatico 35enne residente in Brianza ha ricattato sessualmente una minorenne di Rimini portandola all’orlo del suicidio. L’uomo, al quale la polizia (Divisione anticrimine della Questura di Rimini in collaborazione con la polizia postale) ha sequestrato in computer che conteneva alcune foto osé della ragazzina, è stato denunciato per detenzione di materiale pedo pornografico.

Per entrare in contatto con la minorenne, intercettata attraverso la rete, consultando le foto pubblicate dalla ragazza sui suoi profili social, Facebook e Instagram, si è finto un coetaneo della ragazza. Che non ha sospettato nulla. Anzi, via via che passavano i giorni le confidenze in chat si facevano più intense. Il brianzolo è riuscito a carpire alla 15enne alcune confidenze molto intime, per poi passare al “piano B”. Ha infatti preteso che lei gli mandasse qualche foto piccante. A quel punto la vittima si è tirata indietro e l’ha bloccato impedendogli di vedere il suo profilo.

Ma l’informatico, padre di famiglia, non ha desistito. Per rimettersi in contatto con la sua preda si è inventato una nuova identità. Stavolta si è finto un 16enne riminese dal fisico palestrato e con una moto fiammante. Di nuovo le ha chiesto delle foto intime e questa volta la ragazza ha ceduto. Ottenuto ciò che voleva, l’informatico non si è però accontentato. Ha infatti cominciato a ricattare la ragazza dicendole che se non gli avesse mandato altre foto avrebbe raccontato cosa faceva ai genitori.

La 15enne si è spaventata ma non ha avuto il coraggio di raccontare lei per prima a mamma e papà cosa le stesse accadendo. Anzi, esasperata ha persino tentato il suicidio. Ha infatti impugnato un coltello e, nel bagno di casa, si è tagliata i polsi. È stata salvata all’ultimo momento dalla madre la quale, una volta scoperto cosa stesse accadendo alla figlia, si è presentata in Questura per sporgere una denuncia.

Scattate le indagini, gli uomini della Divisione Anticrimine della polizia riminese insieme ai colleghi della Polizia postale sono riusciti a risalire alle due identità fasulle e quindi all’impiegato informatico brianzolo, denunciato.