Il sindaco di Monza risponde sull’estrema destra con una lettera alla città

Il sindaco di Monza Dario Allevi risponde con una lettera alla città a quei cittadini che in settimana avevano chiesto una presa di distanza dalle organizzazioni di estrema destra.
Monza, il sindaco Dario Allevi
Monza, il sindaco Dario Allevi Fabrizio Radaelli

Il sindaco di Monza Dario Allevi risponde con una lettera alla città a quei cittadini appartenenti al mondo dell’accademia, dell’imprenditoria e delle professioni che in settimana avevano chiesto una presa di distanza dalle organizzazioni di estrema destra. «Chi ha a cuore Monza abbia il coraggio di riconoscere che stanno “dalla parte giusta” coloro che fanno politica, si esprimono e dissentono nel perimetro della legalità, che è l’unica cosa che conta – scrive – E anche nel rispetto dell’avversario, pur se molto distante dalle proprie opinioni: è questo un principio che dovrebbe valere per tutti, anche per quei quaranta firmatari di una lettera aperta che pretenderebbero dal Sindaco l’applicazione di due pesi e due misure».


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Amministrare la città di Monza è per me un grande onore.

La nostra è una città forte, operosa, moderna e – insieme – fortemente ancorata ai valori che ne rappresentano l’identità più profonda, a partire dalla solidarietà e dalla tolleranza.

Ma è la democrazia il vero baluardo della nostra libertà: quella democrazia conquistata più di settanta anni fa, oggi patrimonio di tutti e per fortuna non più in discussione, che consente a ciascuno di potersi esprimere liberamente, purché nell’alveo di quanto sancito dalla nostra Carta Costituzionale.

Così, gli episodi di violenza che si sono succeduti nelle scorse settimane, fomentati da gruppi antagonisti non autorizzati, restituiscono un’immagine distorta del nostro capoluogo, riportando indietro le lancette dell’orologio agli Anni Settanta. Un’operazione troppo anacronistica per non suonare artefatta, che vorrebbe replicare un contesto sociale e un clima politico che non esistono più da decenni ormai, guarda caso alla vigilia di un importante appuntamento elettorale.

La Monza vera non è questa! Le guerriglie urbane sono solo un espediente troppo facile in mano a chi vuole strumentalizzare il clima politico e fare da sterile megafono a se stesso. Lo squadrismo non ha colore!

La Politica, quella vera, quella a cui credo ancora e di cui sono innamorato, non si esprime con i linguaggi dei vandalismi, delle minacce, dello sfregio alla città.

Pertanto – ben sapendo che l’ordine pubblico è un tema di stretta competenza delle autorità che vigilano sulla nostra sicurezza e alle quali confermo la mia gratitudine più sincera per il loro tenace impegno quotidiano – mi rivolgo apertamente ai miei concittadini ribadendo che la violenza va condannata sempre, senza distinguo.

Chi ha a cuore Monza, la sua reputazione, la sua dignità, abbia il coraggio di riconoscere che stanno “dalla parte giusta” coloro che fanno politica, si esprimono e dissentono nel perimetro della legalità, che è l’unica cosa che conta. E anche nel rispetto dell’avversario, pur se molto distante dalle proprie opinioni: è questo un principio che dovrebbe valere per tutti, anche per quei quaranta firmatari di una lettera aperta che pretenderebbero dal Sindaco l’applicazione di due pesi e due misure.

Isoliamo quei pochi che sporcano la nostra città. Monza si merita di più.