Il sindaco di Monza difende Chiara Appendino: «I sindaci non possono essere capri espiatori»

«I sindaci non possono essere capri espiatori»: a dirlo è il primo cittadino di Monza, Dario Allevi, che esprime «massima solidarietà» a Chiara Appendino, la collega di Torino condannata per i fatti di piazza San Carlo nel 2017.
Il sindaco di Monza Dario Allevi
Il sindaco di Monza Dario Allevi Fabrizio Radaelli

«Non possiamo essere i capri espiatori» di tutto. Ne è convinto il sindaco di Monza, Dario Allevi, che di certo non ha molto da condividere politicamente con il Movimento 5 stelle (probabilmente nulla), eppure prende posizione netta sul fronte istituzionale: io sto con Chiara Appendino, dice, il sindaco di Torino condannata per i fatti di piazza San Carlo nel capoluogo piemontese.

Cioè il 3 giugno 2017, quando durante la proiezione della finale di Champions League con la Juventus su un maxischermo, ondate di panico (provocate in modo doloso da rapinatori con spray urticante) portarono al ferimento di non meno di 1.600 persone e poi alla morte due donne.

“Resto convinto che essere sindaco della propria città sia l’esperienza più bella del mondo: un onore, un privilegio e insieme una grande responsabilità – ha scritto Allevi sulla sua pagina Facebook – Ma la condanna inflitta ieri alla collega di Torino è davvero una brutta pagina per chi si occupa di amministrare il bene comune: non possiamo essere sempre gli unici in prima linea, gli unici a pagare, gli unici capri espiatori su cui scaricare tutte le colpe, comprese quelle gravissime legate in questo caso ai tragici fatti di piazza San Carlo”.

Il sindaco di Monza esprime “massima solidarietà a Chiara Appendino, in attesa che si faccia chiarezza al più presto su ruoli e competenze istituzionali”.