Il sindaco di Monza dal 2024 potrà guadagnare 11mila euro al mese

La legge di bilancio dello Stato ha cambiato i parametri per le indennità di carica dei sindaci, gli “stipendi”: quello di Monza dal 2024 potrà guadagnare fino a 11mila euro al mese, quelli di Brugherio, Cesano , Desio, Limbiate, Lissone e Seregno quasi 5mila.
La fascia da sindaco
La fascia da sindaco Fabrizio Radaelli

Molti amministratori locali li definiscono «adeguamenti». In realtà sono aumenti di stipendio che dipendenti pubblici e privati neppure si sognano: dal 2024, come previsto dall’ultima legge di Bilancio, le indennità di sindaci e assessori saranno riparametrate sulla base di quelle dei presidenti delle regioni.

I sindaci delle città metropolitane, che ora ricevono 7.019 euro lordi al mese, ne percepiranno 13.800, la stessa somma incassata dai governatori. I loro colleghi dei capoluoghi di provincia con più di 100.000 abitanti, tra cui Monza, dovranno accontentarsi dell’80%: 11.040 euro a fronte dei 5.206 euro attuali. Lo scatto sarà del 45% per chi guida comuni compresi tra i 50 e i 100.000 abitanti e scenderà al 35% per i sindaci delle località tra 30 e 50.000 residenti come Brugherio, Cesano Maderno, Desio, Limbiate, Lissone e Seregno che incasseranno 4.830 euro a fronte degli attuali 3.114. Gli amministratori dei 19 comuni brianzoli che oscillano tra 10 e 30.000 abitanti riceveranno 4.140 euro, quelli dei 18 centri tra i 5 e i 10.000 arriveranno a 4.002 euro mentre gli assegni si attesteranno a 3.036 euro per gli otto sindaci dei paesi tra i 3 e 5.000 abitanti e a 2.208 per i primi cittadini dei tre comuni più piccoli.

Gli aumenti si riverseranno a cascata, in maniera graduale, anche nelle tasche di assessori e consiglieri comunali che vedranno lievitare il gettone di presenza. Quest’anno le indennità dovrebbero crescere del 45% e arrivare al 68% nel 2023 purché gli enti rispettino l’equilibrio del bilancio pluriennale: per sostenerli lo Stato ha stanziato 100 milioni di euro nel 2022, 150 il prossimo anno e 220 dal 2024.

L’entità dei rincari è accolta in modo differente dai politici locali: «In un momento – commenta l’assessore all’Istruzione monzese Pierfranco Maffè – in cui tanta gente fatica non mi sembra una bella cosa. Qualcuno dovrà giustificare come mai non si riescono a trovare 100 euro al mese per chi lavora: gli amministratori non dovrebbero rimetterci economicamente, ma dovrebbe esserci un limite alle indennità». «Gli adeguamenti importanti – nota il presidente della Provincia Luca Santambrogio – riguardano solo le città più grandi, mentre i sindaci dei piccoli centri otterranno un riconoscimento della loro attività».

«La questione – afferma l’ex primo cittadino di Monza Roberto Scanagatti – sta nel riconoscimento della elevata responsabilità dei sindaci che, in molti casi, devono interrompere il loro percorso professionale. Temo, però, che si sia persa la misura legando i compensi a quelli dei consiglieri regionali così come non sono giustificate certi importi per i presidenti dei consigli comunali».